Il Garante Privacy, con il parere del 22 dicembre 2021, si è espresso sullo schema di provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate relativo alle nuove regole tecniche per la memorizzazione delle fatture elettroniche, da utilizzare per l'analisi del rischio e controllo a fini fiscali e per le funzioni di polizia economica e finanziaria.

L'Autorità ha, dapprima, acquisito un campione rappresentativo di fatture elettroniche emesse nei confronti di consumatori per settori di attività che presentano maggiori rischi per i diritti e le libertà, alla luce della tipologia dei beni e dei servizi, col fine di valutare l'impatto rispetto alla tutela della privacy.
Dall'analisi è emerso che i documenti fiscali possono contenere informazioni particolarmente delicate, riferibili a specifiche persone fisiche, come quelli giudiziari, oppure relative a servizi investigativi, dettagli sui beni acquistati, luoghi frequentati, modalità di spostamento. Questa imponente raccolta di dati personali determina la creazione in un minuzioso “profilo” di tutti i consumatori in base ai gusti, le scelte e le abitudini.

Alla luce di tali rischi, il Garante ha reso parere favorevole allo schema di provvedimento dell'Agenzia, condizionandolo all'adozione di ulteriori misure da adottare a tutela della privacy dei consumatori, al fine di rendere l'atto maggiormente conforme ai requisiti imposti dalla normativa europea (Gdpr) e nazionale sulla protezione dei dati.
Le informazioni sensibili contenute nelle fatture, infatti, potranno essere utilizzate solo nei confronti del consumatore già sottoposto a verifiche fiscali, nei casi in cui dall'attività di controllo emerga il rischio di evasione. Inoltre dovranno essere attivati appositi sistemi di monitoraggio sul rispetto di tali garanzie nell'utilizzo delle informazioni personali e dovranno essere resi inintelligibili i dati relativi al settore legale.