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11 aprile 2022
Caro prezzi: l’ANCE chiede la revisione dei contratti d’appalto
A causa del caro prezzi, l'Associazione ha predisposto un modello d'istanza per chiedere alle stazioni appaltanti la revisione dei contratti in corso o la sospensione, totale o parziale, dei lavori per cause di forza maggiore.
La Redazione
In argomento, sappiamo che il Governo è intervenuto con il Decreto n. 21/2022 e recante «Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi Ucraina». Il provvedimento normativo, oltre a fornire disposizioni sul tema riduzione delle aliquote di accisa sulla benzina e sul gasolio impiegato come carburante, prevede fino a 320 milioni in più per le compensazioni legata all'aumento prezzi materiali in edilizia. Inoltre, dà la possibilità alle stazioni appaltanti di anticipare fino al 50% della quota richiesta dalle imprese
 
Premesso ciò, dato lo scenario, per le imprese che operano nel settore lavori pubblici, l'ANCE, dal 16 marzo 2022, ha messo a disposizione un fac-simile di lettera per la richiesta di sospensione dei lavori per causa di forza maggiore, in caso di impossibilità del garantire il tempestivo e puntuale reperimento delle materie prime necessarie alla realizzazione delle lavorazioni oggetto dell'affidamento. Successivamente, la stessa Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE), il 6 aprile 2022 ha rilasciato un nuovo schema, con un'importante novità per le imprese: non solo la sospensione dei lavori, il documento prevede anche la possibile risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta.

precisazione

L'istanza parte dalla premessa che sono in atto pregiudizievoli fenomeni inflattivi e difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, che stanno producendo straordinari incrementi dei prezzi di acquisto praticati dalle aziende fornitrici, nazionali ed estere. Segnatamente, a partire dagli ultimi mesi del 2020, si registra un eccezionale aumento dei prezzi dell'acciaio, del cemento, dei prodotti petroliferi, del rame, dei materiali plastici e dei loro derivati, solo per citarne alcuni, con una vertiginosa impennata dei relativi costi che sta determinando un'alterazione dell'equilibrio contrattuale. A ciò si aggiunge un rincaro straordinario dei costi dell'energia elettrica, del gas e del petrolio, che, iniziato dalla seconda metà del 2021 si è ulteriormente aggravato a causa delle note vicende del conflitto russo-ucraino, e ha indotto il Governo e le istituzioni a descrivere lo scenario nazionale in termini di economia di guerra.

Per le ragioni esposte, vengono proposte diverse alternative alle stazioni appaltanti:
  1. proroga dei termini contrattuali;
  2. sospensione totale delle lavorazioni a causa di una circostanza speciale tale da impedire la regolare prosecuzione dei lavori;
  3. clausola di revisione prezzi tale da scongiurare carenze di effettività dell'offerta economica presentata in fase di gara;
  4. riconoscimento di un equo compenso volto a ristorare l'appaltatore delle gravi difficoltà di esecuzione;
  5. adozione di misure volte alla riconduzione ad equità delle condizioni contrattuali, a fronte della situazione di eccessiva onerosità sopravvenuta.
 
Infine, il documento in esame prevede anche che in assenza di una rapida introduzione di un qualsivoglia meccanismo di soccorso negoziale, l'impresa potrebbe risultare oggettivamente impossibilitato a proseguire nell'esecuzione dei lavori (ai sensi e per gli effetti dell'art. 1256, comma 2 c.c.), con la conseguenza che di sospendere le lavorazioni fino a quando le congiunture economiche e geopolitiche renderanno possibile la ripresa degli stessi.