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17 maggio 2022
Reclusione per chi diffama e fa body shaming su Facebook solo se il fatto è eccezionalmente grave

Si accende un diverbio sul social tra due ragazze, una insulta l'altra e fa body shaming. Può essere integrato il reato di diffamazione ma l'applicazione della pena detentiva è subordinata alla verifica dell'eccezionale gravità della condotta dal punto di vista oggettivo e soggettivo.

La Redazione
La Corte d'Appello confermava la condanna a tre mesi di reclusione emessa dal Tribunale nei confronti dell'imputata per il reato di diffamazione tramite internet. Nello specifico, all'incolpata era stato contestato di aver postato commenti offensivi nei confronti di una minore su Facebook, tra cui una serie di frasi oltraggiose sulla sua estetica e...
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