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1 giugno 2021
Nessun risarcimento se il paziente non dimostra il nesso causale tra la prestazione e il danno

Per la Corte di Cassazione, il fatto che paziente si sia rivolto anche ad altri dentisti ha reso impossibile quantificare il danno da ascrivere al professionista.

a cura di La Redazione

Un paziente proponeva opposizione avverso un decreto ingiuntivo intimatogli dal Tribunale di Vicenza a titolo di pagamento delle prestazioni odontoiatriche, lamentando che tali prestazioni non erano state eseguite perfettamente dal dottore a tal punto da doversi rivolgere ad altri professionisti a causa dei forti dolori avuti dopo l'operazione. Contestualmente chiedeva la condanna al risarcimento dei danni.
La Corte d'Appello di Venezia rigettava il gravame reputando che l'impugnazione fosse priva sia della prova della non corretta esecuzione della prestazione da parte del professionista sia del nesso causale tra la prestazione eseguita e i disturbi lamentati dall'attore, anche in ragione del fatto che successivamente erano intervenuti altri professionisti.
L'attore propone ricorso in Cassazione, lamentando che il giudice non avesse verificato la corretta esecuzione della prestazione e che l'onere di provare la diligente esecuzione di tale prestazione fosse a carico del professionista e non del ricorrente stesso.

In linea con i Giudici d'Appello, la Corte di Cassazione, con ordinanza n. 15108 del 31 maggio 2021, rigetta il ricorso osservando che non era possibile quantificare i danni riconducibili alla prestazione originaria a causa dei successivi interventi di altri dentisti.

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