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31 maggio 2021
Discriminatorio escludere i lavoratori autonomi dai canoni di locazione più bassi riservati ai meno abbienti
Con riferimento agli alloggi di edilizia residenziale pubblica, per la Corte Costituzionale non è ragionevole escludere dai canoni di locazione più bassi i nuclei familiari il cui reddito provenga da lavoro autonomo.
a cura di La Redazione

Con sentenza n. 112 del 28 maggio, la Corte Costituzionale dichiara l'illegittimità costituzionale della legge n. 27/2009 della regione Lombardia in quanto esclude dai canoni di locazione più bassi per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica i nuclei familiari il cui reddito provenga da lavoro autonomo.

Secondo la Consulta, riservare detti canoni ai soli nuclei familiari il cui reddito provenga da pensione, da lavoro dipendente o assimilato configura una disparità di trattamento alla luce del diritto inviolabile all'abitazione a persone che versano in condizioni di particolare fragilità economica e del principio di uguaglianza che impone l'applicazione delle stesse modalità di calcolo del canone di locazione in favore degli assegnatari. Del pari, ha escluso che tale disparità possa essere giustificata «in ragione del risalente e parziale contributo finanziario erogato, a beneficio del patrimonio dell'edilizia residenziale pubblica, dai cosiddetti fondi Gescal, alimentati con prelievi sui redditi dei lavoratori dipendenti».

 

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