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3 agosto 2021
Limiti di velocità e autovelox: l’omessa indicazione del decreto prefettizio integra un vizio di motivazione del verbale di accertamento

Nella sentenza in commento, la Cassazione ricorda il principio di diritto in forza del quale in caso di superamento del limite di velocità accertato con autovelox, la contestazione deve contenere l'indicazione del decreto del Prefetto che individua le strade dove è autorizzato l'utilizzo di tali apparecchiature.

La Redazione

Il Tribunale di Oristano rigettava l'opposizione proposta dal ricorrente avverso il verbale di accertamento con il quale gli era stata contestata la violazione dell'art. 142, comma 8, C.d.S, per aver superato il limite di velocità massimo consentito.

Il ricorrente propone gravame dinanzi la Cassazione, lamentando che la contestazione fosse priva dell'indicazione degli estremi del decreto prefettizio con il quale sono individuate le strade in cui può essere effettuato il rilevamento con gli autovelox.
Con ordinanza n. 21603 del 28 luglio 2021, la Corte di Cassazione ribadisce il principio di diritto secondo il quale «in tema di sanzioni amministrative conseguenti al superamento dei limiti di velocità accertato mediante autovelox, la mancata indicazione degli estremi del decreto prefettizio nella contestazione differita integra un vizio di motivazione del provvedimento sanzionatorio che pregiudica il diritto di difesa e che non è rimediabile nella fase eventuale di opposizione, potendo essere desumibili le regioni che hanno reso impossibile la contestazione immediata solo dal detto decreto, cui è rimesso, per le strade diverse dalle autostrade o dalle strade extraurbane principali, individuare i tratti ove questa è ammissibile».

In ossequio a tale argomentazione, la Cassazione accoglie il ricorso.

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