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27 agosto 2021
Ambiente: la Regione può ampliare i beni da tutelare ma non ridurli

Con la sentenza in commento, la Corte Costituzionale risolve un conflitto di attribuzione tra Stato e Regione in materia di tutela ambientale, affermando che l'Ente territoriale può solamente ampliare l'insieme dei beni paesaggistici e non anche ridurlo.

La Redazione

Con la sentenza n. 164 del 22 luglio 2021, la Corte Costituzionale respinge il ricorso proposto dalla Regione Veneto avverso la decisione dello Stato di riconoscere tra le proprie competenze l'interesse pubblico paesaggistico di un'area.
Sull'argomento, la Consulta precisa che le Regioni possono pianificare lo sviluppo del proprio territorio con scelte di carattere urbanistico «solo quando quest'ultime siano rispettose dei vincoli posti dallo Stato per tutelare beni di valore paesaggistico», ivi compresa l'ipotesi in cui il piano paesaggistico della Regione sia in corso di approvazione.

La logica sottesa a tale potere statuale risiede nella tutela dei beni paesaggistici, che consente alle Regioni, in un'ottica “incrementale”, di «allargarne l'ambito ma non di ridurlo, neppure per mezzo dei piani paesaggistici di competenza regionale, da redigere d'intesa con lo Stato».

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