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23 settembre 2021
Violazione degli obblighi informativi legati alle ludopatie: la sanzione fissa è incostituzionale

Con la sentenza n. 185 depositata oggi, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la sanzione fissa di 50mila euro inflitta al titolare di un bar nel quale vi era un apparecchio da gioco per non avere esposto l'avviso sui rischi di dipendenza dal gioco d'azzardo.

La Redazione

Con la sentenza n. 185 depositata il 23 settembre 2021, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la sanzione amministrativa fissa di 50mila euro infitta al titolare di un bar presso il quale vi era un unico apparecchio da gioco per non avere esposto su di esso una targa sui rischi di dipendenza dal gioco d'azzardo.

Così facendo, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il comma 6, secondo periodo, dell'art. 7 D.L. n. 158/2012, conv. in L. n. 189/2012, il quale puniva senza distinzione l'inosservanza degli obblighi di avvertimento attraverso una sanzione fissa e severa, oltretutto non modulabile sulla base delle circostanze concrete né da parte del giudice, né da parte dell'autorità amministrativa.

In base alla propria giurisprudenza, infatti, la Corte precisa che l'attribuzione al giudice di un margine di discrezionalità in sede di commisurazione della sanzione tra un minimo e un massimo costituisce la naturale attuazione dei principi costituzionali.
Nel caso in oggetto, invece, il fatto che la sanzione fosse fissa ostacola la possibilità di attribuire un diverso grado di gravità ai singoli illeciti, la quale è legata all'ampiezza dell'offerta di gioco e al tipo di violazione commessa.
La conseguenza che ne deriva, dunque, è che la sanzione fissa potrebbe risultare manifestamente sproporzionata rispetto all'illecito commesso, cioè costituzionalmente illegittima.

Spetterà ora al legislatore stabilire la nuova sanzione da attribuire, colmando il vuoto normativo esistente in tal senso.

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