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14 ottobre 2021
La nuova disciplina sull’acquisizione dei dati relativi al traffico telefonico e telematico ai fini di indagine penale

Con la Relazione n. 55/2021 l'Ufficio del Massimario e del Ruolo presso la Corte di Cassazione ha analizzato nel dettaglio la novità normativa contenuta nell'art. 1 D.L. n. 132/2021 in materia di acquisizione dei dati relativi al traffico telefonico e telematico a fini di indagine penale.

La Redazione

Il 13 ottobre 2021 l'Ufficio del Massimario e del Ruolo presso la Corte di Cassazione ha depositato la Relazione n. 55/2021 sulla novità normativa introdotta dall'art. 1 D.L. n. 132/2021, recante «Misure urgenti in materia di giustizia e difesa, nonché proroghe in tema di referendum, assegno temporaneo e IRAP», pubblicato in G.U. n. 234/2021.

Nello specifico, l'art. 1 modifica la disciplina riguardante l'acquisizione dei dati sul traffico telefonico e telematico ai fini dell'indagine penale, andando così a riformare quanto oggetto dell'art. 132 D. Lgs. n. 196/2003 sull'acquisizione e conservazione dei dati “esterni” al traffico telefonico.
Come riportato nella Relazione, la disposizione va a contemperare «la tutela delle esigenze securitarie collettive, di prevenzione e repressione dei reati e la tutela della privacy individuale nei sistemi di comunicazione».
In tale contesto, si colloca anche la continua oscillazione dell'autorità competente ad autorizzare l'accesso ai dati del traffico telefonico e telematico ai fini delle indagini e di prova nel processo penale, ora spettante in via esclusiva al giudice.

Ciò su cui ha inciso la nuova disposizione è la disciplina procedurale riguardante l'accesso ai dati suddetti, modificandone presupposti e requisiti.

Questo e molto altro nella Relazione n. 55/2021 che affronta anche il profilo convenzionale e comunitario della materia.

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