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18 ottobre 2021
Intercettazioni: la Cassazione afferma un nuovo principio sulla loro utilizzabilità in un diverso procedimento
Con la sentenza depositata in data odierna, la Suprema Corte afferma che i risultati delle intercettazioni autorizzate per un determinato fatto-reato sono utilizzabili anche per ulteriori fatti-reato legati al primo ai sensi dell'art. 12 lett. b) c.p.p., senza la necessità che il disegno criminoso sia comune a tutti i compartecipi.
La Redazione
In un giudizio vertente l'utilizzabilità dei risultati delle intercettazioni in un altro procedimento avente ad oggetto il reato emerso grazie a tali risultati, la Corte di Cassazione con la sentenza n. 37697 del 18 ottobre 2021 afferma il seguente principio di diritto: «In base alla disciplina applicabile ai procedimenti iscritti fino al 31 agosto 2020, antecedente alla riforma introdotta dal d.lgs. 29 dicembre 2017, n. 216, come modificato dal d.l. 30 aprile 2020 n. 28, convertito dalla legge 25 giugno 2020, n. 70, i risultati delle intercettazioni autorizzate per un determinato fatto-reato sono utilizzabili anche per ulteriori fatti-reato legati al primo ex art. 12, lett. b), cod. proc. pen., vale a dire quando, al momento della commissione del primo reato della serie, i successivi siano stati già programmati (da uno o alcuno dei correi) almeno nelle loro linee essenziali, senza necessità che il disegno criminoso sia comune a tutti i compartecipi».
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