Approvazione dello schema di decreto che regola il funzionamento della piattaforma per la notificazione degli atti della P.A. a cittadini ed imprese, via libera alla Carta europea della disabilità e sanzione per il medico che appende fuori dalla finestra le ricette dei suoi pazienti: i temi trattati nella newsletter del Garante Privacy.
Nella newsletter n. 483 del 10 novembre 2021, il Garante Privacy si è occupato dei seguenti argomenti:
- Piattaforma digitale per la notifica degli atti
L'Autorità ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto che regola il funzionamento della piattaforma per la notificazione degli atti della P.A. a cittadini ed imprese.
Nell'ottica di rendere più efficienti ed economiche le comunicazioni aventi valore legale, la nuova piattaforma, gestita da PagoPA, consente alle pubbliche amministrazioni di contattare i soggetti interessati su tre tipologie di domicilio digitale, quali indirizzo PEC, SPID o CIE. Per coloro che non possiedono tali credenziali, sono previste anche delle modalità alternative di notifica e di accesso alla documentazione.
Inoltre, ai fini di tutelare i dati dei cittadini e di evitare accessi non autorizzati, sono state disposte particolari garanzie nel caso in cui l'interessato abbia deciso di delegare un altro soggetto a scaricare per lui la documentazione (ad esempio un parente o un commercialista).
Spetterà a PagoPA sottoporre al Garante una valutazione d'impatto sulla protezione dei dati prima di avviare il servizio.
- Carta europea della disabilità
Il Garante Privacy si è pronunciato positivamente sullo schema di provvedimento predisposto dall'INPS per l'erogazione in Italia della Carta europea della disabilità, strumento che consente alle persone diversamente abili di beneficiare delle agevolazioni a loro dedicate. Il soggetto dovrà esibire la Carta dotata di QR Code unitamente al codice fiscale e a un documento di identità, per permettere all'erogatore dei benefici di accedere alle informazioni necessarie tramite un'apposita App.
- Consegna di ricette mediche appese fuori dalla finestra dello studio
L'Autorità per la protezione dei dati personali ha ingiunto ad un medico il pagamento di una sanzione di 10mila euro per aver appeso le ricette mediche con le mollette da bucato fuori dalla finestra del suo studio, situato al piano terra di una pubblica via. In tal modo aveva reso visibili ai passanti il nome degli assistiti e il contenuto delle prescrizioni, le quali non era in busta ma liberamente accessibili a chiunque.
Dichiarata l'illiceità del trattamento posto in essere dal medico, l'Autorità ha ribadito i principi a cui avrebbe dovuto attenersi il medico tenuto conto che trattasi di dati sensibili riguardanti la salute.