Home
Network ALL-IN
Quotidiano
Specializzazioni
Rubriche
Strumenti
Fonti
24 dicembre 2021
AGCM sanziona Unieuro, Leroy Merlin e Mediaworld
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso tre procedimenti avviati nei confronti di Unieuro S.p.A. e della controllata Monclick, di Leroy Merlin Italia S.r.l. e di Mediamarket S.p.A. (Mediaworld) sanzionandole in totale per 10,9 milioni di euro.
La Redazione
Le istruttorie hanno consentito di accertare che le quattro società, nell'ambito dell'attività di e-commerce di prodotti di elettronica di consumo, elettrodomestici, ferramenta, bricolage, giardinaggio e altri prodotti per la casa, svolta tramite i propri siti web aziendali, hanno posto in essere - soprattutto nel periodo di emergenza sanitaria per il Covid 19 - alcune condotte scorrette, differenziate per ciascuna impresa e tutte riconducibili a due pratiche commerciali scorrette.

precisazione

In particolare, secondo il comunicato stampa dell'AGCM, sono stati ricondotti alla prima pratica: 

  • la diffusione di informazioni inesatte e ingannevoli sull'effettiva disponibilità dei prodotti venduti online e sui relativi prezzi;
  • la diffusione di informazioni inesatte e ingannevoli riguardo ai tempi di consegna;
  • con riferimento al processo di acquisto, l'addebito del pagamento o il blocco del plafond prima della conclusione del contratto;
  • l'annullamento unilaterale degli ordini di numerosi consumatori.
Sono stati invece ricondotti alla seconda pratica:
  • la ritardata o la mancata consegna dei prodotti acquistati e regolarmente pagati dai consumatori;
  • le informazioni ingannevoli sullo stato delle spedizioni;
  • i ritardi e gli ostacoli in relazione all'esercizio dei diritti di rimborso dei consumatori;
  • l'omessa o l'inadeguata assistenza post-vendita rispetto alle numerosissime richieste dei consumatori: in particolare, durante il periodo pandemico, sono state sospese molte attività di customer care;
  • i ritardi e gli ostacoli per l'esercizio dei diritti di recesso e di rimborso dei consumatori.
Dalla documentazione in atti, ad esempio, per il caso “Mediaworld”, è emerso la lentezza dei sistemi informativi deputati all'espletamento delle attività connesse alla gestione degli ordini online nonché le conseguenti criticità in termini di mancato sblocco del plafond nonostante l'avvenuto annullamento dell'ordine. In particolare, sono state riscontrate tra i mesi di ottobre e novembre 2020 alcune fattispecie, come il disallineamento tra i sistemi gestionali relativi allo stato degli ordini (spediti/in attesa di spedizione, annullati/in attesa di evasione), che hanno comportato, tra i numerosi problemi causati ai consumatori, il mancato sblocco del plafond nonostante l'avvenuto annullamento. Sulla base delle evidenze acquisite, è inoltre emerso che in talune circostanze il professionista ha proceduto non solo al blocco del plafond ma anche all'addebito del corrispettivo sulla carta di credito del consumatore prima del perfezionamento del contratto di compravendita online e anche prima della conferma d'ordine.

precisazione

Un esempio emblematico di annullamento massivo per indisponibilità dei prodotti è costituito dal lancio del nuovo modello di console da videogiochi “Play Station 5” (PS5) nel periodo ottobre-novembre 2020. Da alcune e-mail di inizio novembre 2020 risultava, infatti, l'acquisizione per errore, a causa di un problema informatico, di numerosissimi ordini di circa 3000 clienti che sono stati successivamente oggetto di annullamento di massa nonostante il professionista avesse già addebitato ai consumatori il rispettivo pagamento.

A questo proposito, sulla base di quanto rappresentato da Federconsumatori, si sono verificati casi di acquisti effettuati con addebito dell'importo del prodotto sulla carta di credito senza aver però ricevuto conferma dell'ordine. In tal modo, l'utente si trovava con il prodotto non acquistato ancora fermo nel “carrello” ma con la somma prelevata dal conto bancario. In altri casi, invece, Mediaworld aveva proceduto all'annullamento di ordini già pagati dai consumatori e per i quali aveva già inviato la conferma di spedizione (in un'ipotesi persino bloccando la consegna e richiamando il prodotto già affidato al corriere).

precisazione

A pesare sul giudizio del Garante c'è stato il fatto che questi comportamenti, lesivi dei diritti dei consumatori, sono stati messi in atto durante l'emergenza dovuta alla propagazione del Covid-19. Proprio in quel periodo, in cui sono state adottate misure di contenimento che hanno comportato restrizioni alla libertà di spostamento, moltissimi consumatori si sono dovuti rivolgere al canale online, dove purtroppo non hanno trovato un servizio erogato a norma di legge.

In conclusione, le quattro società, entro 60 giorni, dovranno informare l'Autorità sulle iniziative assunte per superare gli elementi di criticità evidenziati nei provvedimenti sanzionatori adottati.