È quanto emerge dalla risposta n. 31 del 19 gennaio 2022 resa in materia dall'Agenzia delle Entrate.
L'Amministrazione finanziaria ha chiarito come si atteggia il reddito di cittadinanza rispetto all'ammissione al patrocinio previsto dall'art. 76 del
L'interpello è stato presentato da una contribuente, disoccupata e nulla tenente, interessata a instaurare un giudizio di separazione dal marito. L'istante ha chiesto se e in quale misura il sostegno economico rileva ai fini della determinazione del singolo reddito, posto che il vantaggio è in favore del nucleo familiare con carta intestata al marito.
Secondo l'Agenzia, qualora l'intero nucleo familiare benefici della misura assistenziale, nella determinazione dello stato reddituale di uno dei coniugi va considerato anche il reddito di cittadinanza per la quota del 50%.
Infatti, se da una parte nella quantificazione delle soglie ammesse al patrocinio non si dovrebbe tener conto dei cespiti del coniuge né tanto meno di quelli dei familiari conviventi, d'altro canto, procedendo alla valutazione del solo flusso di ricchezza personale, dovrà rilevare anche la metà del reddito di cittadinanza per nucleo, dal momento che tale beneficio è riconosciuto ad entrambi i coniugi.