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28 febbraio 2022
Metà dello stipendio al lavoratore no vax sospeso

In attesa della decisione nel merito, necessaria per approfondire il bilanciamento tra tutela della salute e diritto alla retribuzione, il TAR Lazio ha riconosciuto metà della retribuzione al dipendente sospeso.

La Redazione

Con l'ordinanza n. 1234 del 25 febbraio 2022, il TAR Lazio ha accolto l'istanza cautelare presentata da un Assistente Capo di Polizia Penitenziaria, sospeso dal lavoro per non essersi sottoposto al ciclo di immunizzazione, e gli ha riconosciuto un assegno alimentare pari alla metà dello stipendio.

Secondo la Quinta Sezione, che ha rinviato l'udienza per trattare il merito della questione, è necessario valutare il contemperamento tra «la tutela della salute come interesse collettivo - cui è funzionalizzato l'obbligo vaccinale - e l'assicurazione di un sostegno economico vitale - idoneo a sopperire alle esigenze essenziali di vita, nel caso di sospensione dell'attività di servizio per mancata sottoposizione alla somministrazione delle dosi e successivi richiami, c.d. booster - tenuto conto che la sospensione è dichiaratamente di natura non disciplinare e implica la privazione integrale del trattamento retributivo».