Cartier e Tiffany sono due dei più grandi marchi di gioielli di lusso e riscuotono successo proprio grazie ai loro prodotti di fascia alta, che includono alcuni dei migliori anelli di fidanzamento al mondo. Recentemente, però, tra le due case sembra non essere scorso buon sangue.
Nella presente vicenda (
Cartier v. Tiffany & Co., et al.), Cartier afferma che
Tiffany mantiene una cultura inquietante di appropriazione indebita di informazioni sulla concorrenza. In particolare, il vicepresidente del merchandising per il Nord America di Tiffany & Co. nel dicembre 2021 avrebbe trasmesso alcuni documenti aziendali interni alla sua e-mail personale, comprese le informazioni sui prezzi e delle strategie dettagliate di distribuzione dei prodotti, di presentazioni interne e delle linee guida riguardanti l'alta gioielleria, il marketing e le comunicazioni degli incontri comprensivi di pianificazione.
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Queste informazioni erano accessibili solo da un numero limitato di dipendenti di Cartier. Informazioni, dunque, protette da segreto commerciale.
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Secondo il colosso francese della gioielleria, il suo concorrente americano aveva assunto una giovane (
ex dipendente di Cartier) per ottenere informazioni riservate sulla collezione di alta gioielleria dell'azienda. La denuncia arriva al punto di affermare che Tiffany & Co. aveva utilizzato denaro rapido e avanzamento di titolo per attirare un dipendente sotto qualificato da un concorrente di successo, sapendo che le mancavano l'esperienza e le conoscenze per svolgere un lavoro elevato, ruolo di responsabile della gioielleria.
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Su richiesta del management di Tiffany, l'ex dipendente di Carter aveva fatto riferimento a un foglio di calcolo Excel dell'azienda francese che si era inviato che dettagliava le informazioni riservate sull'assortimento di Alta Gioielleria di Cartier. Sulla base di quel foglio di calcolo, Cartier sosteneva che l'ex dipendente aveva creato un nuovo documento Excel, derivato interamente da informazioni riservate. Oltre a ciò, l'ex dipendente aveva violato la disposizione nel suo contratto di lavoro secondo cui immediatamente dopo la separazione dal lavoro, avrebbe restituito all'azienda tutti i documenti che contenevano "informazioni riservate e segreti commerciali".
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In conclusione,
Cartier ha chiesto al Tribunale un provvedimento ingiuntivo preliminare e permanente nei confronti Tiffany e dell'ex dipendente di astenersi dall'utilizzare le informazioni presumibilmente sottratte indebitamente; quindi, la condanna alla restituzione della documentazione e la valutazione dei danni risarcitori che potrebbero essere causati da illeciti di Tiffany.
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Tiffany & Co. ha negato le affermazioni di Cartier e le ha definite accuse infondate. Il contenzioso arriva nel bel mezzo di un rebranding in corso per Tiffany & Co., che ha cercato di elevare e ringiovanire la sua immagine sotto la guida di LVMH (Louis Vuitton Moët Hennessy).
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