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8 marzo 2022
La Corte costituzionale dichiara l’ammissibilità di 5 referendum abrogativi

Incandidabilità, misure cautelari, separazioni carriere magistrati, membri laici nei Consigli giudiziari e togati nel CSM: i temi dei quesiti referendari dichiarati ammissibili dalla Consulta.

La Redazione

L'8 marzo 2022 la Corte Costituzionale ha dichiarato l'ammissibilità di 5 referendum abrogativi.

Con la sentenza n. 56, la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile la richiesta referendaria riguardante l'abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di «incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi».

Con la sentenza n. 57, la Corte Costituzionale ha accolto il quesito referendario relativo all'abrogazione dell'art. 274, c. 1, lett. c), c.p.p. limitatamente alle parole dell'ultimo inciso relativo alla limitazione delle misure cautelari nel processo penale.

  • Abrogazione denominata «Separazione delle funzioni dei magistrati»

Con la sentenza n. 58, la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile l'abrogazione di una serie di disposizioni in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati.

Con la sentenza n. 59, la Corte Costituzionale ha accolto la richiesta di referendum ì relativo all'abrogazione di alcune norme in materia di «composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei Consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte».

Con la sentenza n. 60, la Corte Costituzione ha dichiarato l'ammissibilità del referendum denominato «Abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio Superiore della Magistratura».