Home
Network ALL-IN
Quotidiano
Specializzazioni
Rubriche
Strumenti
Fonti
28 marzo 2022
Fast fashion e contraffazione del marchio: Shein accusata di confondere e distogliere i clienti
Shein, colosso del fast fashion, si è visto intentare una causa legale da parte del brand di streetwear Stussy, per avere palesemente copiato una t-shirt.
La Redazione
Nella presente vicenda (Stussy, Inc. v. Shein Corp., 8:22-cv-00379), Stussy sostiene che i suoi marchi - stilizzati - sono ampiamente riconosciuti e intesi come sinonimo di eccellente reputazione e che Shein sta utilizzando senza la sua autorizzazione su abbigliamento e calzature. Il caso arriva quando aziende, come Stussy e altri streetwear/skatewear, hanno costruito attività considerevoli su un modello che le vede regolarmente "rilasciare" quantità limitate di nuovi prodotti, una tattica che da allora è stata adottata in gran parte della moda industria e non solo.

Premesso ciò, secondo la ricorrente, Shein sta consapevolmente e intenzionalmente violando tali marchi allo scopo di creare confusione e distogliere i clienti da Stussy a proprio vantaggio. Difatti, secondo le prime indiscrezioni sull'argomento, l'azienda cinese ha messo in vendita una t-shirt nera decorata con il nome Stussy.

precisazione

Stussy è un marchio di abbigliamento fondato a Laguna Beach nel 1980. Il marchio si rivolge alle culture di skateboard e hip hop e alla cultura giovanile. Shein, invece, è un'azienda di vendita online di fast fashion cinese.

A differenza di altri casi di marchi, secondo Stussy, in tal vicenda il danno è dipeso soprattutto a causa del valore significativo del marchio. Difatti, il modello di business di Stussy è quello di creare un marchio esclusivo con distribuzione limitata.

precisazione

Il fondatore della compagnia Shawn Stussy era un produttore di skateboard attivo nella California. Il logo che ha reso caratteristico il brand è stato creato dallo stesso Shawn che scriveva il proprio cognome su tavole da surf. Ha iniziato così a produrre e vendere magliette, pantaloncini e cappelli con il proprio logo, nell'area di Laguna Beach.

A queste accuse si aggiunge anche la concorrenza sleale. Secondo Stussy, infatti, Shein avrebbe contraffatto i suoi prodotti «allo scopo di creare confusione e distogliere i clienti».
 
In conclusione, Stussy ha chiesto un provvedimento ingiuntivo per impedire temporaneamente e permanentemente a Shein di violare il suo marchio o di utilizzare l'uso di qualsiasi parola, termine, nome, simbolo, dispositivo o combinazione di essi che causi o possa causare confusione, errore o inganno.