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13 maggio 2022
Continua la lotta ai cybercrimini, siglato il secondo protocollo alla Convenzione di Budapest
«Nuovo trattato dà speranza alle vittime», le parole della Ministra Cartabia a Strasburgo. Lo strumento giuridico, adottato da 22 Paesi, ha lo scopo di rafforzare la cooperazione internazionale e di consentire la divulgazione delle prove elettroniche.
La Redazione
La Ministra Cartabia, durante la conferenza organizzata a Strasburgo sotto la presidenza italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, ha partecipato alla sottoscrizione del protocollo addizionale alla Convenzione di Budapest sulla criminalità informatica.
Secondo la Ministra «il crescente utilizzo della tecnologia, ha reso le società più vulnerabili al rischio della criminalità informatica: la Convenzione di Budapest del 2001 aveva offerto una risposta globale a questo rischio e, in quanto strumento internazionale vincolante, si è rivelata essenziale dal punto di vista della lotta alla criminalità informatica, alle frodi informatiche, alla diffusione di materiale pedopornografico su internet e alle violazioni della sicurezza delle reti. Per questo si è resa necessaria l'adozione di un secondo protocollo addizionale alla Convenzione di Budapest del 2001».
Il nuovo strumento giuridico, adottato da 22 Paesi, ha come fine quello di velocizzare e facilitare l'accesso delle autorità giudiziarie e della polizia alle prove elettroniche detenute dagli internet provider, oltre che dei servizi di registrazione di nomi di dominio.
La Guardasigilli ha, poi, sottolineato come oggi «a distanza di oltre vent'anni dalla sua approvazione, la Convenzione sia stata estremamente utile anche per lo scambio orizzontale di esperienze tra autorità giudiziarie e buone pratiche tra esperti e professionisti di tutto il mondo». La firma del Protocollo, inoltre, non rappresenta solo «la naturale conseguenza dell'impegno che l'Italia ha assunto nelle trattative, ma costituisce, anche, l'occasione per ribadire il convinto sostegno dell'Italia all'adozione di nuovi strumenti normativi che facilitino la cooperazione diretta tra le autorità giudiziarie degli Stati membri».