Colpite dalle sanzioni del Garante Privacy sono la società Uber, un'azienda commerciale per via dell'attività di telemarketing, una società per la gestione non corretta dell'account di posta aziendale di una collaboratrice esterna ed una finanziaria per avere inviato un sms al coniuge di un cliente in ritardo con i pagamenti.
Sanzione di 4milioni e 240mila euro per Uber
Il Garante Privacy ha sanzionato la società di diritto olandese e quella statunitense per un importo complessivo pari a 4milioni e 240mila euro per avere commesso delle violazioni nei confronti di più di 1milione e mezzo di utenti italiani.
A seguito degli accertamenti ispettivi effettuati per via di un data breach, il Garante ha riscontrato, in particolare, un'informativa resa agli utenti inidonea poiché formulata in termini generici e approssimativi e con informazioni poco chiare e incomplete, oltre a non essere di facile comprensione. Inoltre, Uber aveva violato l'obbligo di notificare all'Autorità il trattamento dei dati per finalità di geolocalizzazione, come previsto dalla normativa in vigore prima del nuovo Regolamento UE.
Sanzionata un'azienda commerciale per attività di telemarketing
Il Garante Privacy ha sanzionato per 20mila euro un'azienda commerciale per avere utilizzato in mancanza di consenso i dati di un cliente con finalità promozionali. Inoltre, la stessa aveva continuato a contattare lo stesso nonostante l'esplicitodiniego espresso in tal senso. Ancora, lo stesso cliente, intenzionato ad esercitare i diritti a lui riconosciuti dalla normativa privacy, non aveva ricevuto alcuna risposta dall'azienda sanzionata in merito alla richiesta di conoscere l'origine dei dati e di cancellarli. A seguito di sanzione da parte dell'Autorità, essa non aveva poi nemmeno risposto alla richiesta di informazioni nè a quella di esibizione dei documenti formulata dal Garante. Inevitabile la sanzione.
Sanzionata una società per avere inibito, senza alcun preavviso, l'utilizzo dell'account aziendale ad una collaboratrice esterna
È costata ben 50mila euro la sanzione inflitta dal Garante ad una società che aveva gestito l'account di posta aziendale di una collaboratrice esterna in violazione della normativa sulla privacy, poiché i collaboratori esterni hanno gli stessi diritti dei dipendenti. Tra le violazioni contestate, vi sono l'omesso riscontro alla richiesta del Garante di fornire informazioni, l'inosservanza del principio di limitazione della conservazione dei dati, la mancata documentazione circa il rilascio dell'informativa e la mancata risposta alla richiesta dell'interessata in relazione all'inibizione del suo account aziendale.
Sanzionata la finanziaria che invia messaggi alla moglie di un cliente in ritardo con i pagamenti
Come riferisce l'Autorità, la banca o la finanziaria non possono fare conoscere a nessuno la situazione di insolvenza in cui versa il debitore. Nel caso concreto, dunque, la finanziaria che aveva inviato un sms al coniuge di un cliente in ritardo con i pagamenti ha violato il principio di liceità nel trattamento dei dati personali.