Le ispezioni senza preavviso avviate presso le sedi di aziende attive nel settore della moda in diversi Stati membri mirano a verificare eventuali violazioni del diritto dell'UE.
Con l'obiettivo di reprimere la lotta alla concorrenza nel settore della moda, la Commissione europea ha annunciato «di aver avviato ispezioni senza preavviso presso le sedi di aziende attive nel settore della moda in diversi Stati membri», le quali costituiscono «un passaggio investigativo preliminare su sospette pratiche anticoncorrenziali».
A marzo, ad esempio, la Commissione ha rivelato di aver avviato un'indagine antitrust per valutare se l'accordo tra Google e Meta (ex Facebook) per i servizi di pubblicità display online violasse le norme dell'UE in materia di concorrenza, in particolare l'articolo 101 del TFUE e/o costituisse abuso di posizione dominante (articolo 102 TFUE).
Le indagini sono rivolte esclusivamente alla tecnologia: la Commissione ha annunciato di aver avviato un'indagine antitrust formale per valutare se Pierre Cardin e il suo licenziatario, il gruppo Ahlers, potessero aver violato le regole di concorrenza dell'UE limitando le vendite transfrontaliere e online di prodotti con licenza Pierre Cardin, nonché le vendite di tali prodotti a specifici gruppi di clienti.
Secondo una dichiarazione della Commissione «Pierre Cardin e Ahlers potrebbero aver violato le regole di concorrenza dell'UE limitando la capacità dei licenziatari di Pierre Cardin di vendere prodotti con licenza Pierre Cardin a livello transfrontaliero, anche offline e online, nonché a specifici gruppi di clienti». Infatti, l'indagine attualmente in corso si concentra sul fatto che Pierre Cardin e Ahlers, il suo principale licenziatario, «abbiano sviluppato una strategia per prevenire le importazioni e le vendite parallele a specifici gruppi di clienti di prodotti a marchio Pierre Cardin applicando alcune restrizioni nelle licenze accordi».