I temi dell'ultima newsletter del Garante Privacy riguardano i primi interventi a tutela delle vittime di revenge porn, la sanzione all'INAIL per via di violazioni di dati sugli infortuni dei lavoratori e il via libera alla Piattaforma per il contrassegno unificato disabili europeo.
Primi interventi in materia di revenge porn
Adottati i primi 5 provvedimenti del Garante Privacy a tutela delle vittime di revenge porn. Le società colpite sono Facebook, Instagram e Google, alle quali è stato ingiusto di adottare immediatamente le misure necessarie ad impedire la diffusione di video e foto segnalate all'Ufficio del Garante da alcune persone che ne temevano la pubblicazione.
Data breach: sanzione per l'INAIL
Ammonta a 50mila euro la sanzione inflitta all'INAIL per 3 incidenti informatici che hanno comportato l'accesso senza autorizzazione ai dati di alcuni lavoratori. Nello specifico, dall'istruttoria del Garante era emerso che lo Sportello Virtuale Lavoratori gestito dall'Ente aveva consentito almeno in 3 occasioni la consultazione accidentale da parte di alcuni utenti delle pratiche di infortunio e di malattia professionale di altri lavoratori.
Come ricorda l'Autorità, un Ente importante come l'INAIL è tenuto ad adottare misure tecniche e organizzative tali da garantire la riservatezza dei dati trattati, nonché l'integrità dei sistemi e dei servizi ad essi relativi.
Via libera alla Piattaforma per il contrassegno unificato disabili europeo
La proposta del MIMS sul documento relativo alle specifiche tecniche per la Piattaforma unica nazionale per la gestione dei CUDE (Contrassegno Unico Disabili Europeo) associato ai numeri di targa dei veicoli che trasportano persone con disabilità ha ricevuto l'ok del Garante Privacy. Il documento riguarda i dati trattati e i soggetti abilitati ad accedere alla Piattaforma ma essa non prevederà la raccolta di dati riferibili al titolare/beneficiario del contrassegno, né acquisirà il codice alfanumerico identificativo del CUDE.