A rischio la prosecuzione dei lavori già iniziati, l'esposizione di circa 33mila imprese al fallimento e il posto di lavoro di oltre 150mila lavoratori.
È caos sul fronte Superbonus. Come ha spiegato il Codacons, le banche più importanti avrebbero esaurito i plafond, comunicando ai propri clienti di non poter più sottoscrivere ulteriori contratti di cessione dei bonus. Ciò comporta un rischio enorme per le imprese edili, in quanto esse potrebbero non riuscire più a cedere i crediti fiscali acquisiti, soprattutto in caso di lavori di una certa entità. Ma i rischi interessano anche i cittadini, perché se gli interventi già iniziati non vengono portati a termine, essi rischiano di pagare per delle opere che rimarranno incompiute.
Tale situazione si è tradotta in una crisi di liquidità «senza precedenti», come afferma il Codacons, ponendo circa 33mila imprese artigiane a rischio fallimento e oltre 150mila lavoratori a rischio di perdere il posto.
Ecco perché il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori ha presentato unesposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia chiedendo l'apertura di indagini in merito all'operato sul Superbonus da parte del Governo e del sistema bancario. L'esposto, infatti, si rivolge anche ad Abi e a Bankitalia, diffidando le banche a riattivare da subito il servizio e a riprendere con la sottoscrizione di nuovi contratti di cessione dei bonus.
In ultimo, il Codacons precisa che nel caso in cui venissero aperte delle indagini penali sul caso, le imprese danneggiate potranno costituirsi parte offesa.