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17 agosto 2022
Manolo Blahnik vince la sua battaglia legale: dopo 22 anni potrà esportare il marchio in Cina

Dal 2000 la nota azienda è stata impegnata in una lunga disputa contro l'uomo d'affari cinese Fang Yuzhou, che nello stesso anno si era assicurato la registrazione del marchio "Manolo & Blahnik" per l'uso sulle calzature in Cina.

La Redazione
Per anni le più note aziende operanti nel mercato internazionale hanno subito un destino simile. Dopo aver istituito i loro marchi in Occidente e accumulato diritti sugli stessi, sui loghi e sugli elementi di branding, esse hanno cercato di espandersi sul mercato mondiale, ed in particolare in quello cinese dove li è stata riservata brutta sorpresa: i marchi venivano depositati celermente da società o cittadini, che ne ottenevano la registrazione.
 
Il caso di cui si parla oggi riguarda una noto marchio di calzatura, Manolo Blahnik, che per bene 22 anni è stato impegnato è stato impegnato in una lotta per i marchi contro l'uomo d'affari cinese Fang Yuzhou, che nello stesso anno si era assicurato la registrazione del marchio "Manolo & Blahnik" per l'uso sulle calzature in Cina, beneficiando del fatto che la Cina emette registrazioni di marchi su base first-to-file (anziché first-to-use), e quindi, in grado di limitare in modo significativo le operazioni del marchio ufficiale nel mercato nazionale.
 
Il sistema dei marchi cinesi è da tempo oggetto di critiche da parte dei titolari di marchi internazionali, per aver consentito una pratica che è in gran parte caratterizzata come squatting del marchio, pressioni che hanno spinto l'Autorità cinese competente ad intervenire con una serie di emendamenti sul tema. Tra le disposizioni da citare, quella entrata in vigore il 1° novembre 2019 in cui si stabilisce che «[ogni] domanda di marchio in malafede senza intenzione di utilizzo è respinta» (Norma poi rafforzata da altre aggiunte alla legge nazionale sui marchi, nonché dalle disposizioni esistenti nei Principi generali cinesi del diritto civile e della legge anti-concorrenza sleale).
 
Oltre agli interventi normativi in materia, un numero sempre più crescente di battaglie legali sta fornendo un indirizzo per i marchi che cercano di rivendicare i diritti sui loro nomi e su altri beni in Cina. Tra le più famose, quella che ha visto come vittorioso Michael Jordan, che, dopo quasi un decennio di contenzioso, ha vinto una dura battaglia contro Qiaodan Sports Co., Ltd. China. 
 
Nel complesso, questa serie crescente di casi - compreso quello Manolo – prova la crescente volontà, negli ultimi anni, dei tribunali cinesi di proteggere i diritti dei proprietari di marchi non nativi in Cina dopo aver esposto preferenza significativa per le entità autoctone e, in alcuni casi, di esercitare la propria discrezionalità e di risarcire danni oltre i limiti di legge. In conclusione, questo pool di contenziosi, ancora in crescita vedrà, i proprietari di marchi occidentali rivendicare con successo i diritti sui loro marchi in Cina da parti contraffatte e abusivi di marchi.