Con 288 voti favorevoli, il DDL in materia di giustizia e processi tributari è stato approvato dalla Camera.
Dopo l'ok del Senato, il DDL recante «Disposizioni in materia di giustizia e processi tributari» ha ottenuto il via libera anche da parte della Camera con 288 voti favorevoli.
La riforma, la cui competenza nel settore giustizia è relativa alla sola Corte di Cassazione mentre per il primo e secondo grado di giudizio riguarda il MEF prevede tra le novità:
- la ridenominazione degli organi di giustizia tributaria in Corti tributarie di primo e di secondo grado con l'introduzione di un ruolo autonomo e professionale della magistratura tributaria reclutata tramite concorso per esami;
- la devoluzione delle controversie di modico valore ad un giudice monocratico;
- il potenziamento del giudizio di legittimità con la creazione in Cassazione di una sezione civile deputata esclusivamente alla trattazione delle controversie tributarie.
La riforma intende dunque deflazionare il contenzioso esistente e a incentivare l'uniformità dei giudizi in materie analoghe, attuando in tal modo gli obiettivi del PNRR, incentrati sul miglioramento della qualità delle sentenze tributarie e della riduzione del contenzioso presso la Corte di Cassazione.
Particolarmente significativa è l'introduzione dell'istituto del rinvio pregiudiziale in Cassazione, in base al quale il giudice tributario, in presenza di una questione di diritto nuova che evidenzia una seria difficoltà interpretativa, potrà chiedere alla Corte di legittimità l'enunciazione di un principio di diritto.