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12 settembre 2022
Procedure amministrative di immobili gravati dall’uso civico
Aggiornamento delle direttive operative per lo svolgimento dei procedimenti amministrativi in materia di usi civici.
La Redazione
Gli usi civici sono definiti dei diritti reali perpetui di godimento che spettano ad una determinata collettività. In tema, si osserva che la Regione Sardegna con deliberaz. g.r. 10/12/2021, n. 48/15 (B.U.R. Sardegna Suppl. Str. 11 agosto 2022, n. 67) ha predisposto un atto di indirizzo interpretativo e applicativo per la gestione dei procedimenti amministrativi relativi agli usi civici. Con le direttive, la Regione intende rispondere all'esigenza di fornire precisi riferimenti procedimentali e contenutistici, descrivendo l'intero procedimento amministrativo. La titolarità dei diritti di uso civico è attribuita ai cittadini residenti nel Comune nella cui circoscrizione sono ubicati gli immobili soggetti all'uso civico, mentre la loro gestione è lasciata al Comune o alla frazione nella cui circoscrizione gli immobili stessi sono ubicati.
In particolare, le disposizioni in commento prevedono:
- di origine “feudale o ademprivile", derivati dagli atti di scorporo da parte dell'Intendenza di Finanza, ad eccezione delle terre sulle quali il Commissario regionale per gli usi civici riconobbe ai Comuni il diritto a ritenere i terreni;
- di “antico possesso" o “originaria pertinenza" in conformità con quanto prescritto dalla circolare del Ministero dell'Agricoltura che afferma il principio giuridico in base al quale «…anche gli immobili comunali rientranti tra quelli di antico possesso o originaria pertinenza devono essere ritenuti gravati da uso civico... ».
Le finalità per le quali è stata richiesta l'autorizzazione all'alienazione devono essere realizzate entro un termine stabilito. In difetto, le terre sono retrocesse di diritto all'alienante al quale è riservato il diritto di prelazione in caso di alienazione del bene nel biennio successivo. Tali clausole, anche ai fini della trascrizione, sono inserite nel contratto di compravendita. I beni acquisiti dal Comune per effetto della retrocessione o dell'esercizio della prelazione tornano al regime giuridico di uso civico.
In particolare, le disposizioni in commento prevedono:
- Accertamento degli immobili gravati da usi civici e tenuta e aggiornamento dell'inventario generale delle terre civiche
- di origine “feudale o ademprivile", derivati dagli atti di scorporo da parte dell'Intendenza di Finanza, ad eccezione delle terre sulle quali il Commissario regionale per gli usi civici riconobbe ai Comuni il diritto a ritenere i terreni;
- di “antico possesso" o “originaria pertinenza" in conformità con quanto prescritto dalla circolare del Ministero dell'Agricoltura che afferma il principio giuridico in base al quale «…anche gli immobili comunali rientranti tra quelli di antico possesso o originaria pertinenza devono essere ritenuti gravati da uso civico... ».
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Il provvedimento di accertamento ha efficacia dichiarativa e non costitutiva ed è il presupposto necessario ed imprescindibile per potere adottare tutti gli atti di disposizione (alienazione, permuta, mutamento di destinazione, riserva di esercizio, trasferimento e sclassificazione), nonché quelli di approvazione dei Piani di valorizzazione e recupero delle terre civiche e dei terreni civici. |
- Piani di valorizzazione e recupero delle terre civiche
- Regolamento comunale di gestione dei terreni civici
- Atti di disposizione dei terreni civici relativi alla riserva di esercizio e al mutamento di destinazione
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L'autorizzazione all'alienazione non può essere concessa nell'ipotesi in cui l'unico motivo ostativo all'autorizzazione al mutamento di destinazione è rinvenibile nella mancata approvazione del piano di valorizzazione e recupero delle terre civiche. |
- Alienazione degli immobili sui quali ricade il diritto di uso civico
Le finalità per le quali è stata richiesta l'autorizzazione all'alienazione devono essere realizzate entro un termine stabilito. In difetto, le terre sono retrocesse di diritto all'alienante al quale è riservato il diritto di prelazione in caso di alienazione del bene nel biennio successivo. Tali clausole, anche ai fini della trascrizione, sono inserite nel contratto di compravendita. I beni acquisiti dal Comune per effetto della retrocessione o dell'esercizio della prelazione tornano al regime giuridico di uso civico.
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Infine, per la trattazione in esame, il documento contiene i riferimenti per l'esercizio dei controlli sul rispetto della normativa di riferimento; legittimazione delle occupazioni dei terreni di uso civico e, infine, trasferimenti di diritti di uso civico e permute aventi a oggetto terreni ad uso civico appartenenti al demanio civico. |