
Tutele per una maggiore riservatezza e due nuove forme di oblio: questi i suggerimenti del Garante Privacy che accompagnano il parere favorevole alla riforma del processo penale.
Il Garante Privacy ha espresso parere favorevole sullo schema di Decreto Legislativo per la riforma del processo penale, suggerendo maggiori garanzie per i dati degli imputati, degli indagati e di tutto coloro che si trovano coinvolti in un procedimento penale.
I suggerimenti giungono per via dell'impatto che la riforma ha sul trattamento dei dati personali, insieme alle implicazioni sulla privacy della disciplina in tema di giustizia riparativa che, tra le altre cose, assegna un ruolo rilevante al rispetto dei doveri di riservatezza in ambito di mediazione.
In tal senso, il Garante ritiene opportuno il rafforzamento della sicurezza e dell'affidabilità dei collegamenti telematici previsti ai fini della partecipazione a distanza alle udienze ovvero alla formazione degli atti giudiziari.
Ancora, l'Autorità pone l'accento sulle forme di notificazione degli atti mediante annunci pubblici su internet, sottraendole alla indicizzazione da parte dei motori di ricerca e specificando il termine massimo di permanenza online.
Infine, il Garante Privacy ha proposto tutele più incisive per i destinatari di provvedimenti di archiviazione o proscioglimento, definendo due nuove forme di oblio:
- Una prima forma di oblio dovrebbe garantire la deindicizzazione preventiva dei provvedimenti giudiziari;
- Una seconda forma di oblio dovrebbe intervenire in un momento successivo, consentendo alle persone coinvolte di chiedere la sottrazione all'indicizzazione dei propri dati contenuti nel provvedimento ex post.