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27 settembre 2022
Plastic free: la California fa un balzo in avanti puntando su aziende ed e-commerce

Si tratta del Plastic Pollution Prevention and Packaging Producer Responsability Act che richiede alle aziende di ridurre la quantità di nuova plastica prodotta e di aumentare i tassi di riciclaggio.

La Redazione

Lo Stato della California sta per compiere una svolta significativa a livello di tutela ambientale e di riduzione della plastica: il 30 giugno, infatti, il governatore ha firmato il Plastic Pollution Prevention and Packaging Producer Responsability Act che richiede, tra le altre cose, il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

precisazione

  • Entro il 2028 il 30% degli imballaggi monouso dovrà essere riciclabile, riutilizzabile o compostabile;
  • Entro il 2030 la suddetta percentuale dovrà raggiungere il 40%;
  • Entro il 2032 l'obiettivo da raggiungere è pari al 65%.

In tale contesto, le aziende giocheranno un ruolo a dir poco fondamentale, considerando che è posto a loro carico il raggiungimento delle percentuali menzionate. Esse, infatti, saranno chiamate a ridurre la quantità di nuova plastica prodotta e ad aumentare i tassi di riciclaggio. In particolare, la nuova legge interesserà le aziende che mettono il nome e il marchio del loro prodotto sul materiale coperto, a prescindere dal fatto che abbiano o meno prodotto l'imballaggio di plastica.

E non è finita qui, perché c'è un altro disegno di legge in cantiere (AB 2026) ancora più significativo che andrebbe a colpire aziende e rivenditori in possesso di determinati requisiti (di fatturato e occupazionali), compresi quelli nello spazio della moda, in relazione al riciclaggio degli imballaggi in plastica. In particolare, si richiederebbe alle entità di e-commerce di ridurre la quantità di imballaggi in plastica monouso che utilizzano di una data percentuale entro il 1° gennaio 2030, includendo anche le buste di spedizione in plastica, imbottiture e riempimento di vuoti.