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10 ottobre 2022
Tutela del patrimonio culturale e dell’ambiente: come si opera il bilanciamento con gli altri valori costituzionali?

Il Consiglio di Stato individua i principi sulla base dei quali deve essere operato il processo di bilanciamento tra i principi e i diritti fondamentali, con particolare riguardo al valore della tutela dell'ambiente, funzionale alla promozione dello sviluppo sostenibile.

La Redazione

Con la sentenza n. 8167 del 23 settembre 2022, il Consiglio di Stato fornisce alcune precisazioni importanti in materia di tutela del patrimonio culturale e di promozione dello sviluppo sostenibile.

In particolare, il Consiglio di Stato di concentra sul processo di bilanciamento tra i diversi principi e diritti fondamentali, tra i quali vi è la tutela del patrimonio culturale e dell'ambiente, affermando che la Costituzione non attribuisce a nessuno di essi una prevalenza assoluta sugli altri. La primarietà di valori come la tutela del patrimonio culturale o dell'ambiente comporta che essi non possono essere totalmente sacrificati dinanzi ad altri interessi, anche se costituzionalmente tutelati, e che di essi si debba tener conto nell'ambito dei processi decisionali pubblici. Tuttavia, ciò non legittima una funzione “totalizzante” degli stessi, cioè al di sopra degli altri diritti in termini assoluti. Ecco perché va necessariamente trovato un punto di equilibrio, il quale non è stabile ma mobile e dinamico a seconda dei diritti coinvolti, e tale bilanciamento va trovato sulla base dei principi di proporzionalità e di ragionevolezza.

Con particolare riguardo alla necessità di tutelare l'ambiente, poi, il Consiglio afferma che essa è funzionale alla promozione dello sviluppo sostenibile, dunque si impone nei rapporti tra ambiente e attività produttive ma non solo, anche allo scopo di individuare un punto di equilibrio tra ambiente e patrimonio culturale, nel senso che quest'ultimo può essere tutelato insieme alla necessità di salvaguardare il primo. In tal senso, il Consiglio afferma che se il principio di proporzionalità costituisce il criterio utile a comporre il potenziale conflitto tra i due valori costituzionali, il principio di integrazione rappresenta la “direttiva di metodo”, ribadendo poi che a differenza delle scelte politico-amministrative, che richiedono la cd. “discrezionalità amministrativa”, le valutazioni di fatti complessi che richiedono specifiche competenze (cd. “discrezionalità tecnica”) devono essere operate sulla base dell'attendibilità tecnico-scientifica.