La durata dei processi, misurata con il disposition time che è l'indicatore dato dal rapporto tra pendenze e procedimenti definiti, risulta essere diminuita sia nel civile che nel penale, così come risulta significativamente ridotto l'arretrato nelle Corti d'Appello e nei Tribunali.
La Relazione semestrale elaborata dalla Direzione generale di statistica e analisi organizzativa presso il Dipartimento per la transizione digitale della giustizia mostra i dati emersi dal monitoraggio sui temi della giustizia in Italia, condotto sulla base degli indicatori del PNRR nel primo semestre 2022.
Ebbene, il trend va nella direzione giusta: si è ridotta, infatti, la durata dei processi, sia nel settore civile, sia in quello penale. Inoltre, risulta diminuito significativamente anche l'arretrato civile in appello e quello presso i Tribunali (seppur in misura ridotta).
Di seguito i dati aggiornati al 30 giugno 2022:
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I dati sono molto incoraggianti e l'auspicio del Ministero è quello che essi possano consolidarsi nei prossimi mesi, quando si potrà contare sulla piena operatività degli Uffici per il processo.
Si ricorda che i dati concordati con la Commissione europea prevedono una riduzione della durata dei processi pari al 40% nel settore civile e al 25% in quello penale, da raggiungere entro giugno 2026 e assumendo quali parametri di riferimento di partenza i valori del 2019. Per quanto concerne l'abbattimento dell'arretrato, invece, l'obiettivo da conseguire è quello di una riduzione del 90%.
Ad aprile 2023 verranno resi disponibili i dati annuali attraverso l'Unità di Missione per l'attuazione del PNRR del Ministero della Giustizia.