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7 novembre 2022
Utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue
Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue, nonché per la produzione e l'utilizzazione agronomica del digestato.
La Redazione
La Regione Lombardia con la deliberazione del 27 ottobre 2022, n. 15392 (B.U.R. Lombardia S. Ord. 02/11/2022, n. 44) ha approvato i criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue, nonché per la produzione e l'utilizzazione agronomica del digestato. In particolare, la Regione ha stabilito che i 58 giorni di divieto di spandimento nei mesi di novembre e di febbraio siano individuati tramite il Bollettino Nitrati prodotto a cadenza bisettimanale dalla Direzione Generale Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi di Regione Lombardia in collaborazione con ARPA Lombardia ed ERSAF.L'obiettivo di questi criteri è il divieto di utilizzo di letami, liquami e materiali ad essi assimilati, fanghi, acque reflue e altri fertilizzanti organici e azotati per la stagione autunno-vernina. Le Regioni e le Province autonome, in relazione alle specifiche condizioni
pedoclimatiche locali, possono prevedere un'organizzazione del periodo di divieto diversa che tenga conto dell'andamento climatico autunnale e primaverile e dei loro riflessi sulla corretta gestione delle colture.

precisazione

Per l'attuazione dei presenti obbiettivi si applicano le seguenti normative:

  • programma d'azione regionale per la protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole nelle zone vulnerabili;
  • linee guida per la protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole nelle zone non vulnerabili;
  • misure per il miglioramento della qualità dell'aria: nuove disposizioni inerenti alle limitazioni della circolazione dei veicoli più inquinanti in relazione anche all'emergenza sanitaria da Covid-19.
In virtù di queste condizioni, è possibile prevedere periodi di divieto continuativi e periodi di divieto non continuativi, questi ultimi regolati da appositi bollettini agrometeorologici, in funzione dell'andamento meteorologico e delle condizioni di praticabilità dei terreni e in presenza di:
  • prati e/o cereali autunno vernini e/o colture ortive e/o, arboree con inerbimenti permanenti;
  • preparazione dei terreni ai fini della semina primaverile anticipata o autunnale posticipata;
  • terreni con residui colturali;
  • colture che utilizzano l'azoto in misura significativa anche nella stagione autunno-invernale, come per esempio le colture ortofloricole e vivaistiche protette o in pieno campo.
Il Bollettino Nitrati dovrà definire in maniera vincolante per i mesi di novembre e febbraio il divieto/non divieto di distribuire sul territorio della Lombardia letami, liquami e materiali ad essi assimilati, fanghi, acque reflue e altri fertilizzanti organici e azotati. Inoltre, il presente Bollettino sarà realizzato dalla stagione 2022/2023 sulla base di un sistema modellistico per la previsione a scala territoriale dello stato idrico e della praticabilità dei suoli nel periodo autunno-invernale, e sostituisce la redazione del Bollettino Nitrati basato, fino alla scorsa stagione, sulle sei zone pedoclimatiche in cui era stata divisa la Lombardia.

precisazione

Il sistema si basa sull'applicazione di un modello di bilancio idrico del suolo alimentato in maniera dinamica, a passo giornaliero, dalle principali variabili meteorologiche pregresse (Temperatura, Umidità Relativa, Precipitazioni, Vento, Evapotraspirazione potenziale) che concorrono a determinare il contenuto idrico del suolo.

Le informazioni di tendenza - novità dalla stagione 2022/2023 - presenti sul Bollettino daranno solo un'informazione di massima e senza alcuna valenza previsionale: per tale ragione non devono essere considerate come indicazioni operative e valide come possibili prescrizioni per il successivo bollettino.Inoltre, come riportato nel provvedimento, il Codice di Buona Pratica Agricola (D.M. 19 aprile 1999) suggerisce, allo scopo di assicurare un'elevata efficienza alla fertilizzazione e ridurre le perdite nell'ambiente, che:
  • la distribuzione dell'azoto deve essere effettuata in tempi il più possibile ravvicinati alla semina e, in generale, al momento in cui le colture sono in grado di assorbirlo;
  • quando si utilizzano materiali organici va poi tenuto presente che l'attività microbiologica nel suolo, da cui dipende la trasformazione dell'azoto nelle forme minerali assimilabili dalle piante, è bloccata a temperature inferiori ai 5°C e si può ritenere sia ancora fortemente rallentata almeno fino a 10°C;
  • la distribuzione degli effluenti, infine, deve avvenire quando il terreno è in condizioni di umidità idonee e cioè tali da permettere il transito dei mezzi agricoli e l'interramento dei materiali senza degradare la struttura del suolo, compattandolo e compromettendone la fertilità fisica, e da evitare ristagni e accumuli di materiali organici in superficie che possono dare origine a fenomeni di trasporto dei nutrienti verso il reticolo idrografico e i corsi d'acqua.

precisazione

L'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento deve, in ogni caso, avvenire nel rispetto dei principi del Codice di Buona Pratica Agricola e in base a quanto stabilito dalla legislazione vigente. È comunque necessaria la concomitante presenza di condizioni atmosferiche effettivamente idonee, tenendo conto in particolare di non effettuare la distribuzione in presenza di precipitazioni, e nei giorni immediatamente successivi, né su terreni bagnati, saturi d'acqua o che presentino ristagni in superficie, anche allo scopo di non indurre forme di compattazione dei suoli. È poi fondamentale prevedere la somministrazione degli effluenti esclusivamente su residui di una coltura precedente, con immediato interramento dei materiali, e nel rispetto del bilancio dell'azoto e delle condizioni locali dei suoli.