
Nessun rischio di confusione per i consumatori in quanto il logo è utilizzato su prodotti che non sono competitivi sul mercato: trattasi di orologi da una parte e di abbigliamento, calzature e copricapo dall'altra.
Respinta l'opposizione di Rolex contro la decisione del Consiglio con cui era stata rigettata la sua richiesta di bloccare il marchio danese PWT A/S poiché avente un logo troppo simile al suo, caratterizzato dalla nota corona.
Il caso risale al 2016, quando Rolex si era opposta alla registrazione del marchio della corona della controparte danese per l'utilizzo su capi di abbigliamento, calzature e copricapo. Tuttavia, l'EUIPO si era schierata con PWT A/S negando la sussistenza di un rischio di confusione in quanto i prodotti erano differenti, trattandosi di orologi da una parte e di abbigliamento, calzature e copricapo dall'altra. Lo stesso per quanto riguarda la richiesta risarcitoria per danni alla reputazione, considerando che la corona non porta con sé alcun elemento di reputazione, essendo utilizzata in combinazione con il nome Rolex da parte della società, per cui non sussiste alcun rischio di danni per la società svizzera qualora il marchio PWT fosse registrato.
Prive di fondamento anche le affermazioni di Rolex secondo cui abbigliamento e orologi siano simili poiché appartenenti a segmenti di mercato vicini tra loro e il loro acquisto potrebbe essere motivato proprio dalla ricerca di una complementarietà estetica.
Ebbene, il Tribunale non ha condiviso le suddette affermazioni poiché Rolex non ha corredato le stesse da prove tangibili che dimostrassero l'effettiva somiglianza dei prodotti in questione e stabilendo che essi non sono competitivi.
Nessun rischio di confusione per i consumatori, dunque, e nemmeno un indebito vantaggio dalla reputazione della corona Rolex. Strada spianata verso la registrazione del marchio PWT.