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7 febbraio 2023
Spese sanitarie: le rate di detrazione residue non fruite dal de cuius possono essere trasferite agli eredi?

Risposta negativa dal Fisco. A differenza di quanto accade per i bonus edilizi, il trasferimento è precluso in quanto assente una specifica disposizione normativa in tal senso. 

di La Redazione
L'istante rappresenta che il marito ha sostenuto nel 2020 le spese mediche per un intervento chirurgico, scegliendo di ripartire la detrazione in quattro quote annuali di pari importo.
 
Poiché il congiunto è deceduto l'anno successivo, viene domandato se sia possibile trasferire agli eredi le rate di detrazione residue dallo stesso non fruite, così come avviene per le spese di ristrutturazione edilizia.
 
Con la risposta ad interpello n. 192/2023, l'Agenzia delle Entrate fornisce risposta negativa, affermando che, a differenza di quanto accade per i bonus edilizi, la detrazione per spese sanitarie non fruita non può essere trasmessa agli eredi, in quanto assente una specifica disposizione normativa al riguardo. 
 
Ai sensi dell'articolo 15, comma 1, lettera c), del TU imposte sui redditi di cui al d.P.R. n. 917/1986, si può detrarre dall'imposta lorda un importo pari al 19 per cento delle spese sanitarie per la parte che eccede 129,11 euro. Trattasi «esclusivamente dalle spese mediche generiche e di assistenza specifica, diverse da quelle indicate nell'articolo 10, comma 1, lettera b), del medesimo testo unico, e dalle spese chirurgiche, per prestazioni specialistiche e per protesi dentarie e sanitarie in genere». Qualora, poi, le stesse superino complessivamente la soglia 15.493,71 euro annui, la disposizione normativa consente, in alternativa, di ripartire la predetta detrazione in quattro quote annuali costanti e di pari importo.
 
Qualora il contribuente optante per la ripartizione della spesa in quattro rate deceda prima di aver beneficiato dell'intera detrazione, l'erede, nella dichiarazione dei redditi presentata per conto del de cuius, potrà indicare l'importo complessivo delle rate residue per beneficiare, in un'unica soluzione, della detrazione dall'imposta fino a concorrenza dell'imposta medesima.
 
In conclusione, la detrazione non goduta è persa per gli eredi; il suo utilizzo può continuare a dispiegare qualche effetto solo con riferimento alla sfera giuridica del defunto.