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3 maggio 2023
Licenziato il lavoratore che manda nel gruppo WhatsApp dei colleghi messaggi minacciosi e diffamatori nei confronti del datore

Ai fini della specificità della contestazione dell'addebito, la Corte tiene conto anche della condotta intimidatoria tenuta dal dipendente durante una visita in azienda fuori dal suo turno di lavoro.

di La Redazione

La Corte d'Appello confermava la decisione di primo grado che aveva rigettato la domanda di illegittimità del licenziamento per giusta causa intimato al lavoratore appellante. A quest'ultimo era stato contestato di aver inviato su un gruppo Whatsapp composto dai dipendenti della società messaggi minacciosi e diffamatori nei confronti della datrice di...

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