Home
Network ALL-IN
Quotidiano
Specializzazioni
Rubriche
Strumenti
Fonti
8 maggio 2023
Chiede l’accesso civico a 4mila incarichi legali conferiti da Cassa Forense: rigettata la richiesta perché massiva

Per il TAR Lazio, l'istituto dell'accesso civico generalizzato deve mostrarsi in concreto funzionale al perseguimento delle finalità pubblicistiche ad esso sottese.

La Redazione

Un iscritto alla Cassa di previdenza degli avvocati formulava all'Ente domanda di accesso civico generalizzato, con richiesta di ostensione dell'elenco degli incarichi legali, sia giudiziali che stragiudiziali, conferiti nell'ultimo quinquennio, riportante i nominativi dei professionisti e l'importo dei relativi compensi.
L'Ente rigettava la domanda ritenendola «massiva, indeterminata, generica e carente di specificità, non avendo ad oggetto particolari atti o documenti».

La controversia giunge dinanzi al TAR, dove viene ribadita la sentenza dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, con la quale ha sostenuto che:

giurisprudenza

  • «il diritto di accesso civico generalizzato (…) conserva una connotazione solidaristica, nel senso che l'apertura della pubblica amministrazione alla conoscenza collettiva è funzionale alla disponibilità di dati di affidabile provenienza pubblica per informare correttamente i cittadini (…), con la conseguenza che il suddetto accesso, in quanto finalizzato a garantire, con il diritto all'informazione, il buon andamento dell'amministrazione, non può finire per intralciare proprio il funzionamento della stessa, sicché il suo esercizio deve rispettare il canone della buona fede e il divieto di abuso del diritto, in nome, anzitutto, di un fondamentale principio solidaristico»;
  • «sarà possibile e doverosoevitare e respingere: richieste manifestamente onerose o sproporzionate e, cioè, tali da comportare un carico irragionevole di lavoro idoneo a interferire con il corretto funzionamento dell'ente che ha ricevuto "richieste massive uniche" contenenti un numero cospicuo di dati e di documenti; o "richieste massive plurime" che pervengono in un arco temporale limitato e da parte dello stesso richiedente o da parte di più richiedenti, ma comunque riconducibili ad uno stesso centro di interessi. Ciò anche in quanto in molti casi si tratta di richieste pretestuose ovvero persino vessatorie, dettate dal solo intento emulativo, da valutarsi ovviamente in base a parametri oggettivi».

Dello stesso avviso anche l'ANAC, la cui deliberazione ha chiarito che:

giurisprudenza

«nei casi particolari in cui venga presentata una domanda di accesso per un numero manifestamente irragionevole di documenti, imponendo così un carico di lavoro tale da paralizzare, in modo molto sostanziale, il buon funzionamento dell'amministrazione, la stessa può ponderare, da un lato, l'interesse dell'accesso del pubblico ai documenti e, dall'altro, il carico di lavoro che ne deriverebbe, al fine di salvaguardare, in questi casi particolari e di stretta interpretazione, l'interesse ad un buon andamento dell'amministrazione».

Ne consegue che l'istituto dell'accesso civico generalizzato deve mostrarsi in concreto funzionale al perseguimento delle finalità pubblicistiche ad esso sottese, individuate in via normativa.

Per il TAR, posto che la richiesta di accesso riguarda un numero rilevante di incarichi conferiti (4701), considera applicabili al caso di specie le statuizioni del Consiglio di Stato e dell'ANAC sulla possibilità di respingere una richiesta di accesso poiché manifestamente onerose e sproporzionata.
Pertanto, conclude il Tribunale, «deve ritenersi concretamente sussistente l'esigenza - su cui era fondato il diniego assoluto in un primo tempo opposto dalla Cassa - di non compromettere il buon andamento della Cassa, per il carico di lavoro ragionevolmente ed ordinariamente esigibile dagli uffici; esigenza ribadita dalla difesa della Cassa in sede di discussione orale, ritenendo l'ente di avere in tal modo comunque soddisfatto la richiesta di accesso del ricorrente, pur non essendovi tenuta».

Con sentenza n. 5801 del 5 aprile 2023, il TAR rigetta il ricorso.