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7 giugno 2023
Associazioni professionali: quando i compensi per incarichi di sindaco e amministratore svolti dall’associato sono esclusi da IRAP?
Il Fisco chiarisce che detti compensi possono essere esclusi dalla base imponibile dell'associazione professionale solo quando l'esercizio delle predette attività è individuale e separato rispetto ad ulteriori attività espletate all'interno dell'associazione stessa.
di La Redazione
Un'associazione professionale di commercialisti e consulenti del lavoro rappresenta che i compensi spettanti ad alcuni associati per la carica di sindaco o di membro dell'organo amministrativo di società di capitali sono «percepiti e fatturati, per espressa previsione dei patti associativi, direttamente ed esclusivamente da parte dell'associazione professionale». Sulla base di ciò, viene chiesto all'Agenzia delle Entrate se dette remunerazioni «possano non essere assoggettati ad IRAP, in quanto riconducibili ad attività esercitate personalmente dal professionista nominato, e senza conseguente apporto dell'autonoma organizzazione riferibile allo studio professionale o all'associazione».
Con la risposta n. 338/2023 del 5 giugno, il Fisco precisa innanzitutto che i compensi per incarichi di sindaco amministratore svolti da un professionista partecipante ad un'associazione professionale possono essere esclusi dalla base imponibile dell'associazione medesima (che rimane soggetto passivo IRAP anche a seguito della modifica normativa di cui alla legge di bilancio 2022) solo qualora l'esercizio delle predette attività «avvenga in modo individuale e separato rispetto ad ulteriori attività espletate all'interno di un'associazione professionale, e senza fruire, con onere della prova a carico del contribuente, dei benefici organizzativi recati dalla titolarità di uno studio professionale o dall'adesione ad una associazione professionale».
Ciò presupposto, emerge, nel caso di specie, che:
- gli incarichi di sindaco o amministratore ricoperti dagli associati non appaiono svolti in modo «individuale e separato» rispetto al complesso dell'attività svolta dagli stessi associati nel contesto associativo;
- la designazione del professionista sembra avvenire anche in ragione dell'organizzazione dell'associazione di cui fa parte;
- il professionista, nell'espletamento dell'incarico, si avvale in concreto dell'organizzazione messagli a disposizione dallo studio associato. Circostanza dimostrata, tra l'altro, dal fatto che i compenso - «premio» - per l'incarico svolto viene inteso dall'associazione come provento della propria organizzazione, e non come remunerazione riferibile direttamente all'associato.
È evidente, quindi, che i suddetti compensi confluiscano e si confondano con gli altri compensi percepiti dall'associazione professionale per le attività svolte, al fine di remunerare indistintamente i benefici organizzativi derivanti dalla «partecipazione». Remunerazione che è costituita dalla - maggior - parte dei compensi che rimane nella disponibilità dell'associazione professionale in quanto non utilizzata per pagare i premi al singolo associato.
Alla luce di tali considerazioni, l'Agenzia delle Entrate ritiene che i compensi percepiti e fatturati, direttamente ed esclusivamente, dall'associazione professionale istante in relazione agli incarichi di sindaco o amministratore svolti dai propri associati, debbano concorrere alla formazione della base imponibile Irap della stessa associazione.