Lo ha stabilito l'Amministrazione nazionale cinese per la proprietà intellettuale che ha bloccato la richiesta di registrare il marchio "CHRISFURLA" per l'uso su articoli in pelle e su indumenti.
È il 2021 quando Furla avviava una serie di procedimenti di opposizione ai marchi presso l'Amministrazione nazionale cinese per la proprietà intellettuale (CNIPA) in cui ha cercato di bloccare la richiesta di una terza parte non affiliata di registrare il marchio "CHRISFURLA" per l'uso su articoli in pelle e su indumenti.
Oltre a sostenere che i suoi marchi godono di una “alta reputazione” presso i consumatori cinesi, Furla ha sostenuto– e il CNIPA ha concordato – che i marchi opposti non dovrebbero essere registrati, in quanto sono simili ai marchi di Furla e utilizzati su prodotti che sono simili a quelli proposti dal brand italiano. Secondo la società attrice, il suo nome e la traslitterazione cinese del suo nome equivalgono entrambi a marchi “notori” nel mercato cinese e dovrebbero essere tutelati di conseguenza.
L'Amministrazione nazionale cinese per la proprietà intellettuale dà ragione a Furla rifiutandosi di registrare i marchi sul rilievo che la coesistenza e l'uso dei marchi contrapposti nel mercato causerebbero «facilmente confusione e incomprensioni tra i consumatori» a causa della somiglianza dei marchi e dei prodotti/servizi in questione.
Per quanto riguarda le argomentazioni sul marchio “noto” di Furla, il CNIPA ha rilevato che il marchio denominativo FURLA e il corrispondente marchio con caratteri cinesi (¿¿) hanno guadagnato lo status di “noto”. Sulla questione, il CNIPA ha affermato che «attraverso l'uso e la promozione a lungo termine e diffusi, i marchi 'FURLA' e '¿¿' [marchi] hanno già stabilito una relazione stabile e, quindi, entrambi si riferiscono alla società FURLA».