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12 luglio 2023
Negata la monetizzazione delle ferie non godute quando la mancata fruizione è connessa a una libera scelta del lavoratore

Questo il parere del Consiglio di Stato in risposta al ricorso straordinario presentato da un carabiniere in congedo che aveva invocato esigenze di servizio per giustificare il mancato godimento delle ferie residue.

La Redazione

Protagonista della vicenda in esame è un luogotenente in congedo, già comandante della stazione dei Carabinieri, che impugna il provvedimento con il quale gli era stata negata la monetizzazione di 42 giorni di ferie non goduti tra gli anni 2016 e 2017, diniego fondato sul fatto che la mancata fruizione del residuo della licenza ordinaria fosse imputabile a una sua libera scelta.
Dal canto suo, però, l'attuale ricorrente dichiara di non aver potuto fruire delle ferie per esigenze di servizio, essendo impegnato nella guida della stazione in vista dell'avvicendamento con il nuovo comandante. Per questo, egli propone ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, presentato direttamente al Consiglio di Stato, il quale con il parere n. 982/2023 lo dichiara infondato.

Come osservano i Giudici amministrativi, in base alla giurisprudenza ormai consolidata, il diritto al compenso sostitutivo delle ferie non godute spetta solo nel caso in cui sia certo che la mancata fruizione non sia riconducibile alla volontà del lavoratore, e comunque quando non sia ad esso imputabile. Quando, invece, il dipendente abbia avuto la possibilità di fruire delle ferie, vige il divieto di monetizzazione stabilito dall'art. 5, comma 8, D.L. n. 95/2012, conv. con modificazioni in L. n. 135/2012.
Con riferimento al caso concreto, era chiaro che il ricorrente non avesse formulato alcuna istanza di fruizione delle ferie e che, dinanzi a tale inerzia, l'Amministrazione avesse invitato il medesimo per ben due volte al godimento delle stesse, pur non essendo tenuta a farlo.
Per questo motivo, il ricorrente non può ex post invocare esigenze di servizio.
Alla luce di ciò, il Consiglio di Stato esprime parere che il ricorso sia infondato.