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13 luglio 2023
Licenziamenti collettivi: il datore di lavoro ha l’obbligo di comunicare il progetto iniziale all’autorità competente?

Risposta negativa dalla CGUE. Il lavoratore non può invocare la nullità del suo licenziamento perché tale comunicazione avviene esclusivamente a fini informativi e preparatori e consente all'autorità di farsi soltanto un'idea generale delle ragioni e delle implicazioni del progetto di licenziamento.

La Redazione

Un dipendente, assunto dal 1981 presso un'impresa tedesca, è stato informato a gennaio 2020 che il suo contratto di lavoro con quest'ultima sarebbe stato risolto. Infatti, già da ottobre 2019 era stata avviata una procedura d'insolvenza nei confronti dell'impresa datrice, a cui conseguiva la decisione di cessare completamente le sue attività entro aprile 2020 e di procedere a licenziamenti collettivi.
Avviata la procedura di consultazione del comitato aziendale, che agiva in qualità di rappresentante dei lavoratori, venivano comunicate le informazioni previste dalla direttiva in materia di licenziamenti collettivi. Tuttavia, non vi era alcuna copia di comunicazione scritta e trasmessa all'autorità pubblica competente (Agenzia per il lavoro). Il comitato aziendale dichiarava di non aver ravvisato alcuna possibilità di evitare i licenziamenti prospettati e notificava il progetto di licenziamento collettivo all'Agenzia per il lavoro.

Nell'ambito di un ricorso dinanzi agli organi giurisdizionali tedeschi, il dipendente di cui trattasi ha sostenuto che non era stata trasmessa all'Agenzia per il lavoro competente nessuna copia della comunicazione inviata al comitato aziendale e ha affermato che tale trasmissione costituiva un presupposto di validità del licenziamento.

Investita del ricorso, la Corte federale del lavoro rimette la questione alla CGUE osservando che né la direttiva né il diritto nazionale prevedono una sanzione espressa per una simile violazione. In particolare, chiede alla Corte di stabilire se l'omessa trasmissione da parte del datore all'autorità pubblica dell'iniziale comunicazione agli organi di rappresentanza aziendale dei lavoratori di procedere a licenziamenti collettivi costituisca in sé una violazione della tutela del singolo lavoratore da questo invocabile come nullità del proprio licenziamento.

Con sentenza del 13 luglio 2023 nella causa C-134/2022, la CGUE risponde in senso negativo affermando che «che l'obbligo incombente al datore di lavoro, che preveda di procedere a licenziamenti collettivi, di trasmettere all'autorità pubblica competente almeno una copia di taluni elementi della comunicazione scritta da esso inviata ai rappresentanti dei lavoratori a scopo di consultazione non ha la finalità di conferire una tutela individuale ai lavoratori interessati».

Sull'argomento, la Corte precisa che la trasmissione di tali informazioni consente all'autorità pubblica competente solo di farsi un'idea delle ragioni del progetto di licenziamento, del numero e delle categorie dei lavoratori da licenziare, nonché del periodo in cui si prevede di effettuare licenziamenti. Inoltre, l'autorità pubblica competente non ha alcun ruolo attivo nel corso della procedura di consultazione dei rappresentanti dei lavoratori, ma solamente nelle fasi successive della medesima

Pertanto, conclude la CGUE, «la trasmissione avviene esclusivamente a fini informativi e preparatori, affinché l'autorità pubblica competente possa, se del caso, esercitare efficacemente le sue ulteriori prerogative».