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24 agosto 2023
La responsabilità dell’hosting provider: criteri per il risarcimento del danno in caso di violazioni del diritto d’autore
Quantificazione del risarcimento del danno per la violazione, da parte dell'Internet server provider, della disciplina sul diritto d'autore.
La Redazione
Il Consiglio e Fondazione dei commercialisti, in data 20 luglio 2023, ha pubblicato un documento di forte interesse per i professionisti del diritto industriale, che deriva dagli effetti dell'incontro tra istituti classici come quelli dei diritti di proprietà industriale, con un mondo relativamente nuovo come quello delle piattaforme web e della possibilità di utilizzare queste ultime per scopi commerciali o di intrattenimento.
In argomento, si osserva che un elemento catalizzante delle trasformazioni sociali degli ultimi decenni è stato l'avvento di Internet e delle risorse da esso sviluppatesi, come i social network, i siti di e-commerce e in generale le piattaforme di condivisione di contenuti e di prodotti fisici o multimediali ospitate sulla rete. Nello specifico, il documento si sofferma sulle responsabilità degli Internet Service Provider (ISP) per la violazione del diritto d'autore attraverso l'illegittimo caricamento di contenuti coperti da copyright sulle proprie piattaforme.
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Una delle prime direttive europee emanate con lo scopo di regolare organicamente il sistema di prestazione di servizi online è la c.d. Direttiva E-commerce. Quest'ultima è stata concepita con lo scopo di promuovere la libera circolazione dei servizi della società dell'informazione, fra i quali il commercio elettronico, ed è stata recepita in Italia con il |
Risarcimento in modo forfettario | Riguarda le differenti metodologie di composizione quantitativa del risarcimento del danno da responsabilità per la violazione delle disposizioni in tema di proprietà intellettuale, enunciato dalla Corte di Giustizia UE, la quale ha espresso come sia legittima e non osti alla disciplina prevista dall'art. 13 della Direttiva 2004/48/CE, una norma nazionale che quantifichi tale risarcimento in modo forfettario, nella misura del doppio della remunerazione che sarebbe stata dovuta a titolo di concessione dell'autorizzazione per l'uso dell'opera in questione (e ciò senza dover dimostrare il danno effettivamente subìto). |
Aumento del risarcimento secondo la valutazione del giudice | Ebbene, con la sentenza n. 16601 del 5 luglio 2017, le Sezioni Unite hanno confermato l'ammissibilità del risarcimento di natura anche sanzionatoria nel panorama normativo nazionale. In questo modo, oltre ad avallare un orientamento già sedimentatosi nella giurisprudenza della Corte costituzionale, viene ribadito che il riconoscimento di questo tipo di risarcimento non comporta “che l'istituto aquiliano abbia mutato la sua essenza e che questa curvatura deterrente/sanzionatoria” permetta ai giudici di aumentare secondo proprio libero giudizio le condanne risarcitorie, liquidando una sanzione di consistenza maggiore rispetto a quella necessaria a ristorare il danno per le violazioni passate. |
Retroversione degli utili e prezzo del consenso | Con specifico riguardo al criterio della retroversione degli utili, già la Cassazione aveva chiarito che “In tema di proprietà industriale, il titolare del diritto di privativa che lamenti la sua violazione ha facoltà di chiedere, in luogo del risarcimento del danno da lucro cessante, la restituzione (c.d. “retroversione”) degli utili realizzati dall'autore della violazione, con apposita domanda ai sensi dell' |