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28 agosto 2023
Vietata la parola “carne” per la produzione e la commercializzazione in Italia di alimenti sintetici
Tale novità è contenuta nell'art. 3 del DDL sul meat sounding e ha l'obiettivo di impedire l'utilizzo di termini impropri che possono trarre in inganno il consumatore.
La Redazione
Quando il provvedimento entrerà in vigore, sarà vietato utilizzare denominazioni legali, usuali e descrittive non solo alla carne, ma anche a produzioni a base di carne, oppure ottenute in prevalenza da carne, o riferimenti a specie animali.
Sarà inoltre vietato l'utilizzo di terminologie specifiche della macelleria, della salumeria, della pescheria e i nomi di alimenti di origine animale rappresentativi degli usi commerciali.
L'obiettivo dell'art. 3 è quello di impedire che l'utilizzo di termini impropri possano trarre in inganno il consumatore.
Sarà invece possibile utilizzare tali denominazioni quando il prodotto contiene proteine vegetali, oppure siano presenti proteine animali «purché non si induca in errore il cittadino che consuma, circa la composizione dell'alimento».
Il D.D.L. prevede per questo reato le stesse sanzioni comminate a chi trasgredirà il divieto di produrre e di commercializzare cibi e mangimi sintetici: multe da 10mila fino ad un massimo di 60mila euro, oppure fino al 10% del fatturato totale annuo realizzato nell'ultimo esercizio chiuso anteriormente all'accertamento della violazione (nel caso tale importo sia superiore a 60mila euro).