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4 settembre 2023
La presenza di indagini penali pendenti a carico di un operatore economico può portare all’esclusione dalla gara di appalto

Lo afferma l’ANAC con il parere in esame, evidenziando che spetta alla stazione appaltante stabilire se la presenza di gravi fatti di rilevanza penale può ostacolare la partecipazione alla gara d’appalto e la stipula dei relativi contratti.

La Redazione

Un comune molisano chiedeva all’ANAC di esprimersi in merito alla possibilità di aggiudicare un contratto d’appalto a un operatore economico a carico del quale risultava la presenza di un procedimento penale in corso.
Con il parere n. 35 del 20 luglio 2023, l’ANAC evidenzia che la stazione appaltante può valutare se escludere un operatore economico da una gara o da una concessione in presenza di indagini penali pendenti o di rinvio a giudizio del legale rappresentante della società o di misura cautelare interdittiva.
Come ricorda l’Autorità, è il Codice degli appalti a riconoscere che la condanna definitiva o il decreto penale di condanna divenuto irrevocabile o la sentenza di applicazione della pena per uno dei reati di cui all’art. 80 costituiscono motivi di esclusione di un operatore economico dalla partecipazione a una procedura d’appalto o concessione. Nonostante ciò, la normativa non esclude che certi fatti aventi rilevanza penale possano rappresentare un grave errore professionale, a prescindere dalla sussistenza o meno di una pronuncia passata in giudicato.
Sarà compito allora della stazione appaltante, con un margine importante di discrezionalità, valutare quando la pendenza di un procedimento penale a carico dell’aggiudicatario possa incidere sull’affidabilità dell’operatore economico, come evidenziato nelle Linee guida ANAC n. 6/2016, dove sono state altresì indicate le modalità con cui la stazione appaltante deve procedere all’accertamento della causa di esclusione in esame.