Secondo la Commissione per il commercio internazionale, le aziende convenute non hanno violato il marchio registrato dal produttore dei noti zoccoli in schiuma.
Era il 2021 quando Crocs ha presentato un reclamo all'ITC (Commissione per il commercio internazionale) sostenendo che più di 20 aziende - tra cui Skechers, Walmart, Hobby Lobby e Loeffler Randall - violavano i suoi marchi registrati importando e/o vendendo illegalmente calzature. Nello specifico, la società reclamante ha sostenuto che, «sebbene oggi esista un numero virtualmente infinito di stili di calzature diversi e non contraffatti, e manchi qualsiasi effettiva necessità competitiva di utilizzare il Crocs in commercio, diversi concorrenti avevano iniziato a replicare intenzionalmente e frequentemente le sue calzature uniche e riconoscibili».
In risposta alla denuncia, l'ITC ha avviato un'indagine nel luglio 2021, chiudendola successivamente rispetto alla maggior parte delle aziende convenute (tra cui Skechers, Cape Robbin, Wild Diva, Loeffler Randall e Walmart), sulla base di accordi transattivi o ordini di consenso.
Dopo aver esaminato l'ID (decisione iniziale), e dichiarazioni delle parti e le prove documentali, la Commissione adottato le conclusioni dell'ID secondo cui «i convenuti non hanno violato o indebolito alcun dei marchi rivendicati, hanno falsamente indicato l'origine dei loro prodotti [presumibilmente contraffatti] o sono coinvolti in concorrenza sleale».
Il procedimento ITC è solo una parte della vicenda giudiziaria che coinvolte Crocs: nel 2021 l'azienda statunitense ha intentato azioni legali separate, ma correlate, contro i marchi contro molte di queste stesse società, tra cui Walmart, Loeffler Randall e Hobby Lobby Stores. Tale procedura è necessaria per avere la possibilità di ottenere sia un provvedimento ingiuntivo (sotto forma di ordini di esclusione e di cessazione) sia un risarcimento pecuniario.