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20 settembre 2023
Regime forfetario: il Fisco invita a regolarizzare il quadro RS incompleto

Chi riceve la lettera dell'Agenzia delle Entrate può mettersi in regola con una dichiarazione integrativa, beneficiando di uno sconto sulle sanzioni parametrato sul tempo trascorso dalla violazione.

di La Redazione
Con provvedimento n 32555/2023, l'Agenzia delle Entrate informa che - ai fini di promuovere l'adempimento spontaneo e offrire la possibilità di ricorrere al ravvedimento operoso, presentando una dichiarazione integrativa e beneficiando della riduzione delle sanzioni in funzione della tempestività della regolarizzazione - invierà una missiva a coloro che hanno applicato, per il periodo d'imposta 2021, il regime forfetario, omettendo l'indicazione, nel quadro RS del modello Redditi 2022 (righi da RS375 a RS381) degli elementi informativi obbligatori richiesti dalla norma (articolo 1, comma 73, Legge n. 190/2014).
 
L'operazione prevede l'invio tramite PEC di una comunicazione ai titolari di partita IVA che, nel corso del 2021, hanno applicato il regime forfetario senza fornire, nel prospetto del quadro RS della dichiarazione dei redditi dell'anno successivo, gli elementi informativi obbligatori.
 
Le informazioni comunicate
  • codice fiscale, cognome e nome del contribuente, 
  • numero identificativo e data della comunicazione, codice atto e periodo d'imposta, 
  • data e protocollo telematico del modello Redditi 2022 PF trasmesso per il periodo di imposta 2021), 
presenti anche nella sezione “l'Agenzia scrive” del “Cassetto fiscale”, consentono al contribuente destinatario di verificare se occorre integrare la dichiarazione presentata usufruendo dell'istituto in questione.
 
Nella lettera, inoltre, il contribuente è invitato a:
  • non tenere conto della comunicazione nel caso in cui ritenga di non essere tenuto a riportare questi dati;
  • eventualmente, tener conto della comunicazione anche per la corretta compilazione del quadro RS del modello Redditi 2023 PF, relativo al periodo d'imposta 2022.

precisazione

Il ricorso al ravvedimento potrà avvenire a prescindere dalla circostanza che la violazione sia già stata constatata o che siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di controllo, di cui gli interessati abbiano avuto formale conoscenza, salvo:
  • la notifica di un atto di liquidazione, di irrogazione delle sanzioni o, in generale, di accertamento;
  • il ricevimento di comunicazioni di irregolarità e degli esiti del controllo formale.
 
Il provvedimento stabilisce anche che i destinatari delle comunicazioni possono richiedere chiarimenti o segnalare al Fisco eventuali elementi, fatti e circostanze dalla essa non conosciuti. 

attenzione

In tal caso, non è possibile utilizzare la casella di PEC da cui proviene la comunicazione, in quanto non abilitata a ricevere messaggi in entrata.