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17 ottobre 2023
Dalla Consulta un monito al Legislatore per porre rimedio al vulnus che affligge il sistema italiano della riscossione
Con la sentenza n. 190 del 17 ottobre 2023, la Corte costituzionale precisa che in tale settore è indispensabile l'intervento discrezionale del Legislatore.
di La Redazione
Con la sentenza n. 190 del 17 ottobre 2023, la Corte costituzionale ha ritenuto inammissibili le questioni sollevate sull'impugnabilità dei ruoli in caso di mancata notifica degli atti di riscossione (art. 12, comma 4-bis, del d.P.R. n. 602 del 1973, come modificato dall'art. 3-bis del D.L. n. 146 del 2021). 
È infatti possibile impugnare direttamente la cartella, di cui si sia venuti a conoscenza tramite la consultazione dell'estratto di ruolo, che si ritiene invalidamente notificata, solo per alcune fattispecie che riguardano il rapporto con la PA.
 
La Corte precisa che «il rimedio al vulnus riscontrato richiede un intervento normativo di sistema, implicante scelte di fondo tra opzioni tutte rientranti nella discrezionalità del legislatore». Secondo la Consulta, questo risultato si può ottenere o mediante un intervento caratterizzato dall'estensione della tutela “anticipata” oppure «agendo in radice, ovvero sulle patologie che ancora permangono nel sistema italiano della riscossione».
Queste opzioni «attengono sia al passato, dove, anche per cause storiche, si è accumulata una consistente massa di crediti ormai evidentemente prescritti, sia al futuro perché il sistema dovrà essere strutturato in modo che tale fenomeno non si ripeta, evitando, in particolare, il danno di gravi falle nell'adempimento del dovere tributario».
In conclusione, per ovviare alla grave vulnerabilità che affligge il sistema delle notifiche della riscossione, la Consulta ha formulato un "pressante auspicio" verso il Governo affinché velocizzi l'attuazione dei principi e dei criteri direttivi contenuti nella Legge delega per la riforma fiscale.