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22 ottobre 2024
Sì dal Governo al nuovo Codice degli incentivi
Nel corso dell'ultimo Consiglio dei Ministri è stato approvato uno schema di decreto legislativo che, in attuazione dell'art. 3, commi 1 e 2, lettera b), L. n. 160/2023, introduce il Codice degli incentivi per le imprese.
di La Redazione
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro Urso, ha approvato lo schema di decreto legislativo sul Codice degli incentivi, in attuazione della Legge n. 160/2023 che ha delegato al Governo la revisione del sistema delle agevolazioni alle imprese.
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La riforma ha l'obiettivo di riordinare l'offerta degli incentivi statali, rafforzando il coordinamento tra amministrazioni centrali ed enti locali, e risolvere le problematiche connesse all'inadeguatezza delle attuali procedure e della relativa strumentazione tecnica. |
Per la prima volta nell'ordinamento italiano viene così adottato un vero e proprio codice sugli incentivi, che supera la frammentazione della materia per realizzare un sistema di regole preciso e organico, che la Commissione UE ha individuato come una possibile best practice a livello europeo nell'ambito del PNRR.
Con i suoi 29 articoli, suddivisi in 5 Capi, lo schema di decreto attraversa tutto il processo connesso alla realizzazione del sostegno pubblico mediante incentivi alle imprese, definito “ciclo di vita dell'incentivo”, vale a dire programmazione, progettazione, attuazione, pubblicità e valutazione dei risultati.
Nello specifico, il primo tratto qualificante della proposta è rappresentato dalla centralità degli strumenti digitali, come il Registro nazionale degli aiuti di Stato e la piattaforma telematica Incentivi.gov.it, entrambe in capo al Mimit. Secondo tratto qualificante è la standardizzazione e razionalizzazione dei processi di utilizzo, di richiesta e di applicazione degli incentivi, con l'introduzione di disposizioni per uniformare i principali contenuti dei bandi adottati dalle amministrazioni competenti ed anche la previsione di un bando-tipo per gli incentivi alle imprese.
Inoltre, viene prevista una disciplina sulle cause di esclusione all'accesso alle agevolazioni, come, per esempio:
- la sussistenza di una causa interdittiva in materia di documentazione
antimafia ; - violazioni delle norme in materia di contributi previdenziali;
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la mancata assicurazione per danni da calamità naturale.
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