La normativa nazionale per esigenze di contenimento dei costi, c.d. riforma Madia L. n. 124/2015 ha imposto un risparmio di spesa per le attività di intercettazione di conversazioni e comunicazioni demandate dalle Procure inquirenti. La riforma ha stretto un cappio al collo delle imprese di comunicazione - non possono sottrarsi agli incarichi, pena la revoca delle autorizzazioni ad operare, e con compensi ridotti del 50% -. Il Consiglio di Stato rinvia al Giudice comunitario per una verifica di compatibilità con le libertà economiche nei trattati v. art. 16 della CEDU -.
Consiglio di Stato, sez. IV, ordinanza (ud. 8 aprile 2021) 11 maggio 2021, n. 3707
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Nel 2015 Governo Renzi il legislatore ha tentato di porre un freno allesplosione dei costi per intercettazioni delle Procure nazionali aumentate del 22,6% dal 2006 al 2015 (fonte Eurispes su dati del Ministero della Giustizia) . La L. n. 24/2015 ha imposto una revisione delle voci... |
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Il Consiglio di Stato remittente propende per la soluzione opposta ed offre argomenti di tipo evolutivo e contabile. In specie nega che lo Stato debba... |
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La normativa nazionale sulle intercettazioni è dunque posta al banco del vaglio comunitario tendenzialmente... |
Consiglio di Stato, sez. IV, ordinanza (ud. 8 aprile 2021) 11 maggio 2021, n. 3707
Svolgimento del processo
1. Con distinti ricorsi, gli operatori di telecomunicazione Colt Technology Services s.p.a., Wind Tre s.p.a., Telecom Italia s.p.a. e Vodafone Italia s.p.a. hanno impugnato avanti il T.a.r. per il Lazio il decreto interministeriale del 28 dicembre 2017, emesso dal Ministro della giustizia e dal...