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26 novembre 2021
Civile e processo
Le rimesse ripristinatorie su conto corrente del debitore non sono pignorabili
Con la sentenza n. 36066 del 2021, la Cassazione ha precisato i confini del pignoramento presso terzi. La banca attinta dalla richiesta di somme del debitore dal suo conto corrente è legittimata a dichiarazione di quantità negativa ove il conto sia passivo, nonostante l'afflusso di somme, ove queste avvengano a titolo meramente ripristinatorio dell'affidamento.
di Avv. Gianluca Denora
Il caso
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La sentenza (camera di consiglio del 9 giugno, deposito del 22 giugno) scrutina la legittimità di un arresto della Corte d'Appello di Perugia (sentenza n. 542/2017) in materia di pignoramento presso terzi. La specificità è il pignoramento di crediti del debitore presso (e nei... |
Il diritto
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Il caso involge la normativa sul pignoramento presso terzi, ma soprattutto sui contratti bancari di conto corrente e di apertura di credito,... |
La lente dell'autore
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Ci sono più prospettive di lettura (anche) per questa vicenda: c'è il creditore del... |
Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza (ud. 11 giugno 2021) 23 novembre 2021, n. 36066
Svolgimento del processo
M. G., M. G., T. G., M. G., M. B., S. M. e P. B. hanno pignorato i crediti vantati dalla società loro debitrice, I.V. S.r.l., nei confronti di varie banche, tra cui la Cassa di Risparmio di Terni e Narni (oggi Intesa Sanpaolo S.p.A.). Quest'ultima ha reso dichiarazione di quantità in senso negativo...
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