La Cassazione torna sull'applicazione dell'articolo 173 Legge Fallimentare, perimetrando le plurime condotte, con valenza potenzialmente decettiva, idonee a pregiudicare il consenso informato dei creditori e ciò anche sulle reali prospettive di soddisfacimento in caso di liquidazione della società che si sia avvalsa dello strumento del concordato in continuità aziendale.
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Una società in liquidazione affittava la propria azienda ad un'altra – appositamente neocostituita e interamente partecipata da una compagine estera – presentando al Tribunale ricorso con proposta di concordato preventivo in continuità aziendaleex art.... |
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La sentenza in commento si snoda su due direttive. Il primo nodo da sciogliere è se una società possa... |
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La sentenza in commento, dunque, conferisce al livello operativo stabilità ai principi... |
Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza (ud. 2 dicembre 2021) 1° marzo 2022, n. 6772
Svolgimento del processo
1. La società T. S.p.a. in liquidazione (di seguito T.), dopo aver affittato la propria azienda in data 31/03/2016 alla società S.G. S.r.l. (appositamente costituita il 21/03/2016 e interamente partecipata da S.H. Ltd), ha presentato al Tribunale di Treviso, in...