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28 aprile 2022
Internazionale
L’obbligo per i fornitori di controllare i contenuti che gli utenti caricano online non pregiudica la libertà di espressione e informazione
L'obbligo per i fornitori di controllare i contenuti che gli utenti intendono caricare sulle loro piattaforme prima della loro diffusione al pubblico, derivante dalla direttiva 2019/790, è stato accompagnato dal legislatore dell'Unione da garanzie adeguate al fine di assicurare il rispetto del diritto alla libertà di espressione e d'informazione degli utenti, nonché il giusto equilibrio tra tale diritto, da un lato, e il diritto di proprietà intellettuale, dall'altro.
di Avv. Andrea Maria Mazzaro
Il caso
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La Repubblica di Polonia chiedeva l'annullamento dell'articolo 17, paragrafo 4, lettera b) e dell'articolo 17, paragrafo 4, lettera c), in fine (ossia, nella parte che include le parole: «e aver compiuto i massimi sforzi per impedirne il caricamento in futuro conformemente... |
Il diritto
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L'articolo 17, paragrafo 4, della direttiva 2019/790 introduce un regime specifico di responsabilità per l'ipotesi in cui non... |
La lente dell'autore
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La Corte afferma che, contrariamente a quanto sostiene la Repubblica di Polonia,... |
CGUE, Grande Sezione, sentenza 26 aprile 2022, causa C-401/19
«Ricorso di annullamento – Direttiva (UE) 2019/790 – Articolo 17, paragrafo 4, lettera b), e lettera c), in fine – Articolo 11 e articolo 17, paragrafo 2, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – Libertà di espressione e d’informazione – Tutela della proprietà intellettuale – Obblighi imposti ai prestatori di servizi di condivisione di contenuti...
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