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28 luglio 2022
Internazionale
Indagini troppo lunghe su fatti di violenza domestica integrano un danno morale risarcibile
La Corte Europea dei diritti dell'uomo punta il dito, nel quadro italiano, sull'assenza di limiti temporali allo svolgimento delle indagini sulle violenze, maltrattamenti e minacce prodotte nei confronti di un coniuge separato e della prole. Ancora in caso di violenza domestica, la Corte lamenta e contesta, inoltre, la necessaria presupposizione di un rapporto di convivenza per l'emanazione di un ordine di protezione ai sensi degli artt. 282-bis e ss. c.c..
di Avv. Francesco G. Capitani
Il caso
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Un coniuge separato aveva reiterato più condotte di violenza, minaccia e maltrattamenti – nonché di interferenze illecite nella vita privata e sottrazione di corrispondenza - nei confronti della compagna e della prole, cui aveva negato i mezzi di sussistenza e la... |
Il diritto
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Ai sensi dell'art. 3 della CEDU, “Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti”, tantomeno a... |
La lente dell'autore
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Il decisum della Corte si compone di un monito – quanto meno ai fini... |
CEDU, sez. I, sentenza 16 giugno 2022, caso De Giorgi contro Italia
Art 3 (materiale e procedurale) - Trattamento inumano e degradante - Inadempimento dello Stato al suo dovere di indagare sui maltrattamenti di violenza domestica subiti dalla ricorrente (e dai suoi figli) da parte di suo marito - Passività giudiziaria delle autorità interne nel corso dell'azione penale
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